Realizzare un portale con sezioni e forum di discussione aperto a medici e pazienti, condividere documenti riguardo al risk management e realizzare una new letter e anche un opuscolo illustrativo per divulgare gli scopi e le metodologie del monitoraggi degli eventi avversi ai farmaci, ovvero gli effetti collaterali più o meno frequenti regolarmente inseriti nel “bugiardino” all’atto dell’immissione in commercio di nuove specialità. E ancora dare luogo ad un costante aggiornamento delle conoscenze cliniche sugli effetti “buoni” e “cattivi” di un farmaco nel corso dell’utilizzo di un principio attivo nella pratica clinica: sono questi gli scopi di un progetto formativo a metodologia operativa di Risk Management per il contenimento della spesa da eventi avversi da impiego di farmaci, messo in campo dal Dipartimento di Scienze biomediche avanzate dell’Università “Federico II” di Napoli (Claudio Buccelli) in collaborazione con la Regione Campania.
Errori di prescrizione, errori di trascrizione/interpretazione, di preparazione, di distribuzione e somministrazione: sono questi i momenti del processo prescrittivo erogativo dei farmaci in cui si concentrano gli errori dei medici.
“Il progetto formativo – spiega Claudio Buccelli, direttore del dipartimento – è una proposta di una metodologia operativa di Risk management per il contenimento della spesa da eventi avversi da impiego di farmaci che prevede interventi di promozione del corretto uso dei farmaci secondo protocolli scientifici, sottolineando l’importanza dell’aumento dei tassi di segnalazioni delle reazioni avverse ai farmaci al fine di contenere la spesa da eventi avversi dall’impiego degli stessi, con il duplice vantaggio di migliorare complessivamente la qualità delle attività e delle prestazioni sanitarie erogate al paziente e di ridurre il contenzioso medico-legale. Il progetto prevede un’attività formativa rivolta ai responsabili delle aree mediche e chirurgiche e ai coordinatori infermieristici delle Aziende Sanitarie della Regione Campania.
“Il nostro obiettivo – aggiunge è Massimo Niola docente associato di medicina legale all’università di Napoli Federico II direttore della Scuola di specializzazione in Medicina Legale dell’Università Federico II – è aumentare i tassi di segnalazioni delle reazioni avverse all’impiego di farmaci; e istruire il personale sanitario al monitoraggio del corretto uso dei farmaci secondo protocolli scientifici, ed alla previsione di interventi di promozione dell’uso appropriato degli stessi”.
In pratica si tratta di analizzare, mediante uno studio sia reattivo che proattivo, l’adeguatezza comportamentale degli operatori sanitari al fine di contenere la spesa da eventi avversi da impiego di farmaci, incidendo sui costi delle coperture assicurative e limitando il contenzioso medico-legale ma anche di fornire le conoscenze pratiche in tema di segnalazione di sospette reazioni avverse oltre che individuare un modello di segnalazione spontanea ed anonima degli eventi avversi, passando per la la corretta applicazione e la giusta interpretazione dei protocolli e delle linee guida diagnostiche e terapeutiche fornite dalle società scientifiche e dai centri di ricerca. E infine migliorare la capacità valutativa in tema di farmacovigilanza e farmaco epidemiologia.
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