Opera significativa e allo stesso tempo rivoluzionaria, “Vergine sposa” presenta il raggiungimento artistico del Mendicino sia dal punto di vista tecnico che maturità spirituale trasmessa su tela. La donna in abiti nuziali presenta una composta e remota bellezza tipica delle spose anni 50, arricchita da una morbida acconciatura che mette in luce il volto sereno ; la sua figura domina completamente la scena desertica, senza elementi decorativi solo 12 figure indefinite la circondano e l edificio sullo sfondo appare avvolto in un manto di luce.
Vergine sposa, quindi Maria madre del figlio di Dio, prediletta dal Padre e tempio dello Spirito Santo, sono raffigurati in quest’opera, dove l’autore ha volutamente trasmettere l’accresciuta conoscenza della missione di Maria che si tramuta in gioiosa venerazione e in adorante rispetto per il sapiente disegno di Dio, il quale ha collocato nella sua famiglia la Chiesa intesa come focolare domestico presente sullo sfondo, la figura della sposa che in spirito di servizio veglia su essa e protegge strettamente il bambino vestito di rosso simbolo del martirio, ma allo stesso tempo proiettata nel paesaggio desertico, metafisico che simboleggia l’indifferenza e l’aridità della società del nostro tempo. Le 12 figure femminili indefinite attorno alla sposa vogliono raffigurare le 12 stelle di Maria simbolo di perfezione poiché tre,quindi Trinità ,moltiplicato quattro, che indica l’umanità, presentano un risultato di perfetto connubio tra umano e divino e la Vergine Maria le mediatrice di esso.
Tecnica decisa, giochi di luce richiamano i cubisti con la differenza che Mendicino anima il proprio dipinto con la grande passionalità negli sguardi dei suoi personaggi trasmettendo al pubblico serenità e profonda riflessione.
Da notare come la sensibilità dell’autore e la devozione al culto mariano prendono forma quasi come voler creare un ulteriore culto proprio dedicato alla Vergine Sposa, cosa fattibile in quanto per il suo carattere ecclesiale, nel culto della Vergine si rispecchiano le preoccupazioni della Chiesa stessa, in esempio l’ansia per la ricomposizione dell’unità dei cristiani cattolici, ortodossi e fratelli separati, i quali attraverso il culto della beata Vergine glorificano Dio con preghiere di alto lirismo.
Un dipinto, quindi che presenta il triplice significato sponsale della Vergine: teologico quale sposa di Dio, spirituale –devozionale poiché sposa dello Spirito Santo che discende su di lei non come forza generatrice ma forza creatrice,sposa in senso umano vero e proprio come moglie di Giuseppe; a sua volta l’espressione dolce e materna conferitale dal l’artista casentino spinge i credenti e non a rivolgersi con filiale fiducia a colei che con umiltà schietta, obbedienza generosa dimostra le più grandi virtù evangeliche.