“J’ai brûlé dans tes yeux. Je brûle”, in scena nella casa-laboratorio Casaforte S.B. (piazzetta Trinita degli Spagnoli, 4) di Napoli, dal 5 al 9 luglio (ore 21, 22.15 e 23,30 a ingresso libero). I quartieri spagnoli saranno protagonisti di una performance multidisciplinare trilingue ispirata al film “Paris, Texas” di Wim Wenders. In scena attori e danzatori che hanno cominciato a improvvisare nel corso di una residenza creativa iniziata in una sala prove a Montreuil e proseguita al Goethe Institut di Parigi nel 2015.
«J’ai brûlé dans tes yeux. Je brûle» e Abitare l’arte sono due progetti artistici che si uniscono in una collaborazione nata tra Napoli e Parigi dall’incontro tra due napoletani, Valeria Borrelli e Antonio Sacco di Casaforte, che hanno deciso di costruire la propria storia artistica nella città natìa, ed una terza persona, Alessia Siniscalchi, che la propria storia ha scelto di costruirla lontano a New York e poi a Parigi.
Il progetto è realizzato sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli, ha ricevuto il Patrocinio dell’Istitut Français Napoli e il Patrocinio del Goethe Institut di Napoli.
L’obiettivo drammaturgico della ricerca è quello di raccontare la relazione tra due persone, partendo dalla coppia del film “Paris, Texas”: una storia di perdita, che narra i contrasti tra la capacità di provare amore e allo stesso tempo l’incapacità di viverlo.
Un lavoro corale, fisico, di intreccio e commistione tra danza, musica, scultura e cinematografia che coinvolge 12 interpreti tra danzatori, attori, registi, musicisti e artisti ambientali, pronti a unire le proprie capacità nella direzione di una drammaturgia condivisa e di una grande opera aperta, circolare, infinita. Corpi senza sosta in movimento che si danno le spalle nel momento del confronto per la paura di bruciare negli occhi di lei o di lui. E di ribruciare. Si muovono tra gli elementi del tempo scolpito in sculture e riabitato e bruciato.
Poche parole spesso ripetute.
Nell’interazione con le installazioni gli artisti esplorano i vari momenti del rapporto tra i protagonisti della storia che, sdoppiandosi, diventano quattro esperienze di coppie diverse vissute in un non luogo dove terra, fuoco, metallo sono elementi di interazione per relazioni passionali e bruciate che cercano di ritrovarsi.
La Casaforte S.B., nata negli spazi dell’antica litografia Manzoni e De Lucia (1950) già Chiostro e parte del Convento della Trinità degli Spagnoli (1579), nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli è una casa laboratorio, o meglio una casa opera aperta che intreccia visioni e linguaggi artistici nel vivere quotidiano. Abitare L’arte è un progetto di Valeria Borrelli e Antonio Sacco (La Casaforte S.B.) nato per costruire una rete di scambi e collaborazioni internazionali e interdisciplinari.
Da segnalare i nomi dei performers: Evita Ciri, Philippe Giai-Miniet, Francesco Calabrese, Elena Costa, Emmanuel Siret o Jonathan Foussadier, Felicie Baille, Alexandra Saifi , Andrea Lanciotti, Alessia Siniscalchi, Valeria Borrelli, Antonio Sacco, Francesca Risoli. La regia della creazione collettiva Kulturscio’k/La Casaforte S.B è firmata da Alessia Siniscalchi, mentre l’aiuto regista è Evita Ciri.
ll collettivo italo francese Kulturscio’k è fondato dalla danzatrice torinese Ivana Messina e da Alessia Siniscalchi, regista del lavoro “J’ai brûle’ dans tes yeux. Je brûle”, artista eclettica che – dopo aver vinto una borsa di studio all’Actors Studio di New York e lavorato per quattro anni negli Stati Uniti con i più grandi maestri del teatro classico e con compagnie di teatro sociale, politico e sperimentale – si dedica con Kulturscio’k allo sviluppo di performance di diversa sperimentazione. Il collettivo si avvale della collaborazione di tanti artisti, musicisti, scrittori, danzatori, attori, fotografi .
Le musiche originali e le voci sono di Ivana Messina, Julien Ribot & the cyclops, Francesco Forni, Ilaria Graziano, Francesca Risoli.