“Nella mia vita di sacerdote, di vescovo e di Papa io ho accompagnato persone con tendenze e anche pratiche omosessuali. Li ho avvicinati al Signore e mai li ho abbandonati. Le persone si devono accompagnare, come faceva Gesù. Quando una persona che ha questa condizione arriverà davanti a Gesù, lui sicuramente non dirà: vattene via perché sei omosessuale. No. Io ho parlato di quella cattiveria che oggi si fa con l’indottrinamento della teoria gender. Un padre francese mi raccontava del figlio di dieci anni: alla domanda ‘cosa vuoi fare da grande’ ha risposto: la ragazza! Il padre si è accorto che nei libri di scuola si insegnava la teoria gender, e questo è contro le cose naturali. Una cosa è la persona che ha questa tendenza, o anche che cambia sesso. Un’altra è fare insegnamenti nelle scuole su questa linea, per cambiare la mentalità: io chiamo questo colonizzazione ideologica”. Così, sulle colonne di Repubblica, vengono riportate le parole di papa Francesco ai giornalisti che lo hanno accompagnato nei tre giorni di viaggio nel Caucaso, prima in Georgia e poi in Azerbaigian. Parlando della nomina dei nuovi cardinali, Bergoglio afferma che si ispirerà “agli stessi criteri dei due Concistori precedenti. Ancora sto studiando i nomi. Due di un continente, uno di una parte, uno di un’altra. La lista è lunga, ma ci sono solo 13 posti. Il criterio è l’universalità della Chiesa. Non solo l’Europa, dunque, perché la Chiesa è ovunque nel mondo. Il Concistoro potrà essere alla fine dell’anno o all’inizio del prossimo”.