Rimettere in discussione un fenomeno musicale complesso e rivoluzionario, com’è stato quello dei Weather Report e il genio del suo massimo ispiratore Joe Zawinul, a distanza ancora relativamente breve dalla sua scomparsa, è un’impresa piuttosto ardua.
Ma ci prova, con passione e determinazione, il bassista partenopeo Pippo Matino col progetto Joe Zawinul Tribute, super band che annovera oltre al leader: Roger Biwandu alla batteria, Sabine Kabongo alla voce, Antonio De Luise alle tastiere, Amit Chatterjee alla chitarra, con la partecipazione come special guest di Tony Esposito alle percussioni.
L’appuntamento da segnare in rosso sull’agenda degli imperdibili è fissato per venerdì 27 gennaio sul palcoscenico de Il Moro di Cava de’ Tirreni (inizio ore 22, info: 0894456352 e www.pubilmoro.it) per un concerto che promette di rileggere alcune della pagine che hanno fatto la storia della band che ha riscritto la storia del jazz elettrico che spesso sconfinava in una raffinatissima fusion.
«Non è cosi semplice affrontare l’argomento “Zawinul” – afferma Matino che, a dire il vero, aveva intrapreso già da qualche tempo, ancor prima della scomparsa del grande Joe, ad analizzare e ripercorrere il sentiero della sua proposta musicale – Fino a ieri Joe imperversava ancora personalmente sui palchi di tutto il mondo con il suo Syndicate, regalandoci grandissima musica! Per me è stata da sempre la più grande forma di ispirazione, più di ogni altro musicista, persino più di alcuni grandi bassisti ho sempre amato tanto le sue composizioni e le sue atmosfere… per questo ho deciso di mettere su una “tribute band” dedicata a lui ed alla sua musica… l’ho fatto con amore, rispetto ed anche qualche sacrificio. E poi, ho sempre sognato di suonare con lui, che tra l’altro si è sempre circondato di grandi bassisti, come l’indimenticabile Jaco Pastorius».
Lui e quelli che dopo di lui si sono succeduti a suonare con i Weather Report hanno fatto la storia del basso elettrico con tante idee innovative ed ancora insuperate al giorno d’oggi… per me sono grandi fonti di ispirazione strumentale. Io cerco, naturalmente, di metterci del mio, vorrei che si sentisse che le mie radici sono del mediterraneo, anche se ho studiato la musica americana.»
Ospite d’onore nel concerto al Moro sarà Tony Esposito il percussionista italiano più conosciuto nel mondo. Musicista che ha amalgamato sapientemente la sua cultura mediterranea a quella africana, unendo esperienze jazz/rock, a cui certo i Weather Report hanno dato ispirazione e associandovi un’ attività di sperimentazione che lo ha portato nell’olimpo della scena musicale.
Debutta a suo nome nel 1977 pubblicando Rossonapoletano. Seguiranno Processione sul mare, La banda del sole, dove alla ricerca ritmico / sonora si affiancava l’uso di strumenti a percussione caraibici, africani e sudamericani, spesso sconosciuti o comunque inconsueti. Una produzione che precorreva ciò che in seguito sarà definito “world music” e “new age. Tony ha inventato e brevettato strumenti unici come il Tamborder il cui suono unico e riconoscibile ha contribuito in maniera fondamentale al grande successo delle sue composizioni: Kalimba de Luna, Sinuè, Pagaia tra le altre.