di Giuseppe Pedersoli
Non si capisce quale sia il Sarri migliore. Quello a bordocampo, in costante crisi di astinenza da nicotina o l’ex bancario che tra un “vaffa” e un “caxxx” dispensa pillole di saggezza ai microfoni degli intervistatori? Dopo il 2 a 0 rifilato al Genoa ieri sera, il buon Maurizio si districato tra le domande insidiose in direzione Real con la sapienza di Socrate, Platone, Aristotele e non so chi messi insieme. Pur senza disdegnare la parolaccia. Il guaio è che quando pensi di aver inventato una definizione, scopri (con internet) che qualcuno l’ha fatto prima di te: ”sognatore coi piedi piantati a terra”, che ben si presta alla descrizione dell’allenatore del Napoli, già esiste. Allora mi lancio in questa: Sarri è un “pendolo che oscilla tra ossobuco e ossimoro”. La pietanza, saporitissima, ha un sapore prelibato per la presenza del midollo e Maurizio nel calcio mette tutto se stesso, innovando uno sport che dopo Arrigo Sacchi sembrava essersi avvitato sulle stesse teorie tattiche. Sembra saggio e razionale come un ex impiegato di banca che però, lo sanno tutti, anni fa rinunziò al posto fisso per allenare Tegoleto e Sangiovannese, nelle serie minori. Pensate a un figlio, non calciatore, che si dimette, lascia l’impiego sicuro per allenare squadre sconosciute ai più (senz’offesa, eh, massimo rispetto per quel calcio, il più sincero che esista). Eppure uno così viene considerato saggio, ragioniere nel senso nobile della parola, prudente, razionale. Un saggio che però offende il collega Roberto Mancini apostrofandolo con un bieco “frocio di merda” (salvo poi chiedergli scusa). Ecco perché, a mio sommesso avviso, Maurizio Sarri è un ossimoro vivente. Sono riuscito a non parlare di Genoa Napoli, ma l’ho detto mille volte: i commenti seri sulle partite è meglio li scrivano i professionisti della materia. Da opinionista tifoso posso soltanto condire queste righe con la frase sulla bocca di tutti: il calcio del Napoli è spettacolare, bellissimo, innovativo e gli azzurri possono giocarsela con tutti, pure col Real. Voglio “ossimoreggiare” pure io e, dopo aver scritto un cumulo di sciocchezze che ancora non ho capito perché siano pubblicate, cito un articolo sul Sole24ore di oggi, a pagina 13: “Tra Real e Napoli un gap di 500 milioni”. Troppo facile inserire a questo punto la storiella di Davide e Golia. Preferisco ricordare…. “clamoroso al Cibali, Catania 1 Juventus 0”. Non so se coi piedi per terra, ma i tifosi azzurri pure sono sognatori. Preparate la valigia, si vola a Madrid. Forza Napoli, sempre.