Aspettando (il Real) godo: Roma Napoli 1 – 2.
di Giuseppe Pedersoli
Dall’altare nella polvere, da ciclo concluso a miglior calcio d’Europa, da stagione finita a tre competizioni ancora aperte. Tutto e il contrario di tutto, questo è il Napoli 2016 – 2017 di Maurizio Sarri. La vittoria per 1 a 2 a Roma riaccende gli entusiasmi e soltanto parzialmente placa le polemiche. Su Rog (e non solo) aveva ragione il presidente Aurelio De Laurentiis? Campione vero lasciato immeritatamente in panchina fino ad oggi? Chi vuol capire l’universo calcistico partenopeo deve ascoltare i tifosi nelle dirette radiofoniche dopo la partita. Ieri ero fuori Napoli per lavoro e, un po’ come il rag. Fantozzi nella “Corazzata Potemkin”, fingevo di ascoltare i discorsi intorno a me ma sbirciavo nelle vetrine del centro commerciale alla spasmodica ricerca di immagini in diretta. Finalmente, alle 16.35 sono partito per tornare a casa, sfogandomi con la radio dell’auto a tutto volume. Purtroppo per le mie coronarie, sono stati dieci minuti terribili, con il palo di Salah e l’uomo ragno Reina che volava per i cieli romani. A parziale conforto, la presenza nella vettura del mio collega ed amico Roberto, romano e romanista che – ovviamente – ha sofferto molto più di me. Al termine del match, i tifosi azzurri, in pieno delirio, hanno telefonato all’emittente con una felicità e un ottimismo tali da fare sembrare il passaggio di turno in Champions e in Coppa Italia una pura formalità. Il Real è già sconfitto, la Juve addirittura surclassata. Resta il mistero: perché il Napoli si trasforma? Da dott. Jeckyl a Mister Rog, la squadra di Sarri sembra poter stravincere col Brasile e perdere con un team di cinquantenni con la panza (come me). Tornando con i piedi per terra e rimandando i sogni al 7 marzo ore 23 (o 24, magari coi supplementari poco… Realistici), il secondo posto in campionato è ancora possibile. Finalmente abbiamo una rosa degna di tale nome. Milik stenta a riguadagnarsi una maglia da titolare, Rog, Diawara, Zielinski, ma anche Giaccherini e Tonelli sembrano acquisti azzeccatissimi. Mertens pare un centravanti nato tale che forse un giorno farà il “falso esterno”. Reina da novello Mattolini è diventato l’erede di Neuer. Insigne dicono sia destinato a un top club, Callejon è il manuale del calcio e Koulibaly torna a valere 70 milioni di euro. Ho pensato che, se mi consentiranno ancora di scrivere, nella prossima stagione il blog s’intitolerà: “Scrivo solo quando il Napoli vince”. Riesco a dare il peggio di me solo coi tre punti. Aspettando, godo. Aspettando cosa? Preparate le valigie, anzi, il panino salsicce e friarielli: martedì sera ci attende il Real Madrid a San Paolo. Forza Napoli, sempre.