di Giuseppe Pedersoli
Se chiedessero a un medico, a un falegname, a un avvocato, a un imprenditore, a un sindaco: “Nel tuo lavoro firmeresti per essere il numero due in Italia, il secondo dopo il migliore?”, sono certo che tutti apporrebbero il proprio autografo sotto alla risposta: “Certo che sì”. Chi scrive, per guadagnarsi da vivere esercita una professione e firmerebbe immediatamente per essere, almeno in quanto a fatturato, il numero due italiano. Nel calcio, purtroppo, non è così. Con l’Udinese il Napoli ha vinto 3 a 0, giocando a tratti un calcio spettacolare (e finalmente senza subire gol). I falli subìti dagli avversari danno l’impressione, almeno al sottoscritto, di una reazione rabbiosa da parte di chi, al centro di un ipotetico cerchio, non riesce a toccare il pallone che gli avversari si passano rapidamente nel classico “torello”. La Roma, ieri, ha pareggiato e gli azzurri sono a meno due punti dal secondo posto ma…posso scrivere che è la tipica “acqua che non leva sete”? In omaggio al mio amico Giancarlo, che mi detesta quando cito le gesta calcistiche di mio figlio, vi informo che la Brothers di Chiaiano affiliato al Perugia Calcio, categoria giovanissimi 2003, ha vinto il torneo di Pasqua a Volla e Pedersoli junior, capitano, ha alzato la coppa accanto a Hugo Maradona, presente all’iniziativa. Un torneo che probabilmente è al livello di una competizione condominiale, nulla di eclatante, però tutti i genitori (e naturalmente i mini atleti) erano felicissimi. Vincere, anche la coppa del nonno piena di gelato…. è n’ata cosa rispetto al secondo posto, anche al secondo posto che ti dà i quattrini della champions. Presidente Aurelio De Laurentiis, la faccia mia sotto i piedi vostri e camminate pure, ti prego: non lasciar partire nessuno e rinforza la rosa. Basta con “zero tituli”. Ti saremo eternamente grati per aver comprato i palloni in serie C, per averci portato dal Cittadella (senz’offesa per i padovani) al Real Madrid, ma facci vincere qualche torneo, magari quello di Pasqua, se esistesse. A proposito, è Pasqua. Sono a dieta dalla nascita, praticamente, e ho continue visioni di agnelli, colombe, capretto con i piselli, pastiere, casatielli e tortani, carciofi in tutti i modi cucinati….e mi sembra doveroso chiudere augurando una serena Pasqua, in famiglia o comunque con le persone care, a tutti i tre miei lettori, moglie e figlio compresi, che inspiegabilmente leggono queste inutili righe. Chi può, si goda la serenità. Chi non può, ricordi che arrabbiature, dispiaceri, seccature, delusioni, problemi, malattie, litigi, incomprensioni, in fondo sono tutti pretesti che qualcuno ha inventato per farci poi godere della serenità, quando arriva. Perché prima o poi arriva, statene certi. Se dietro le nuvole c’è sempre il sole, dopo l’infelicità arriva inesorabilmente la serenità. Buona Pasqua azzurra a tutti. Anche agli juventini, dai. In fondo non si può negare solidarietà agli agnelli, in questi giorni. Sempre forza Napoli.