L’effetto dell’under reporting nelle dichiarazioni dei redditi fa alzare le stime del valore assoluto dei redditi complessivi evasi nel nostro Paese tra i 124,5 miliardi e i 132,1 miliardi di euro. Il dato emerge da uno studio dell’universita’ Ca’ Foscari di Venezia pubblicato sul sito del Senato. L’under reporting e’ la tendenza a dichiarare un reddito inferiore al reale non solo nelle dichiarazioni dei redditi, ma anche nelle indagini campionarie utilizzate dagli studiosi per misurare l’evasione fiscale. Il dipartimento di Economia dell’Universita’ ha integrato i due principali approcci di stima dell’evasione – il discrepancy method e ilconsumption-based method – con risultati sorprendenti: sui redditi da lavoro autonomo e impresa, un intervistato su 4 non dice la verita’.
E l’under reporting raggiunge addirittura il 44% nel caso degli affitti. Il dossier stima un tasso di evasione totale pari a circa il 37% per il lavoro autonomo e al 65% per le rendite. Il valore assoluto dei redditi complessivi evasi oscillerebbe tra i 124,5 e i 132 miliardi di euro. L’under reporting riguarda soprattutto i contribuenti soggetti ad autotassazione, in corrispondenza delle classi di reddito piu’ elevate (dai 40-60 mila euro in su). Sui redditi da lavoro autonomo e impresa il 23% degli intervistati non dice la verita’, e il tasso aumenta ancora per le rendite da capitale e da affitto: 44%. Non e’ stato invece riscontrato under reporting sui redditi da lavoro dipendente. Ci sono poi effetti sull’Irpef: viene modificato l’impatto redistributivo, riducendone la progressivita’. L’aliquota media effettiva diminuisce di circa 4 punti percentuali, passando dal 20% circa (nel caso teorico senza evasione) al 16% (senza evasione).