Dopo mesi di relativa calma è tornato a crescere il flusso verso il nostro paese. Sabato l’ultima tragedia, con tre donne morte dopo che il gommone su cui viaggiavano è affondato nel mar Mediterraneo. Lo sguardo si alza oltre il Mediterraneo, nella Libia preda di scontri e rivolte. E’ lì che si annidano le preoccupazioni del Viminale, perché l’ aumentare dell’ instabilità nel paese nordafricano mette a rischio la Tenuta del governo di Tripoli, garante degli accordi con l’Italia sull’immigrazione.
Nelle carceri e nei centri di detenzione libici si stima che ci siano quasi un milione di persone pronte a prendere la via del Mare. Il caos sull’altra sponda del Mediterraneo ha riaperto la strada alle rotte dei migranti.
Numeri da piena emergenza quelli del weekend appena trascorso: 850 le persone soccorse in mare negli ultimi due giorni, tra loro molti i bambini. Ma sono quasi 3600 i migranti sbarcati nel mese e di gennaio sulle nostre coste.
Dati in linea con quelli del 2016, anno record da questo punto di vista. Con l’aumentare delle partenze cresce ancora il numero delle vittime: sabato sono morte 3 donne, erano a bordo di un gommone che trasportava oltre 120 persone. Una trentina di loro sono ancora disperse