Silvio Berlusconi non parteciperà a nessuna manifestazione di partito. Lo afferma lo stesso leader di Forza Italia, intervistato sul Quotidiano Nazionale da Antonella Coppari. Presidente, risolviamo l’enigma che da una settimana suscita molta curiosità: aderisce o no alla manifestazione unitaria del primo marzo? «Guardi, io ho fatto una scelta che ha deluso anche molte persone di Forza Italia. Non andrò a nessuna manifestazione di partito, salvo una nella mia città, perché in campagna elettorale non dobbiamo parlarci fra noi, dobbiamo rivolgerci agli altri, agli indecisi, a chi non ci vuole votare. Lo so, incontrare i militanti fa piacere a loro e a me, ma ai fini del risultato elettorale è del tutto inutile, siamo tutti già convinti e consapevoli. Questa campagna dura pochi giorni, bisogna fare delle scelte, è meglio concentrarsi sulle tv, le radio, i giornali, la Rete, o incontrare le categorie, per spiegare a tutti come il nostro programma sia conveniente per tutti gli italiani». Mettiamo che, dopo il voto, non ci sia altra possibilità di assicurare un governo al Paese al di fuori delle larghe intese. Lei s’impegna a tornare alle urne? «Sì, certamente. Ma questo non accadrà. Anzi, a questo proposito vorrei lanciare un appello, un invito alla riflessione rivolto agli indecisi, a chi pensa di non votare, e anche ai delusi dal Pd: il voto a noi, a Forza Italia, è l’unico che può scongiurare la paralisi delle istituzioni. Solo noi possiamo raggiungere il 40%, che significa avere i numeri per governare, solo noi possiamo garantire 5 anni di stabilità». Casomai si rivotasse, nel periodo di interregno possono restare in carica il premier Gentiloni e il suo governo? «Mi scusi, qual è l’alternativa? Restare senza governo? Nessun Paese al mondo può farlo. Se non c’è una maggioranza che dà vita a un nuovo governo, rimane in carica quello vecchio. Non è una mia indicazione politica né un mio auspicio, è un dato di fatto».