Minacce via Facebook per il sociologo Leonardo Palmisano. “ti uccidiamo”. E, in allegato, su Facebook, l’articolo finito nel mirino. A raccontarlo sullo stesso social network, il sociologo che da tempo indaga sul rapporto tra mafia nigeriana e criminalità garganica nel ghetto di Borgo Mezzanone. Un rapporto che nel tempo si è consolidato con il sistema nigeriano. “E’ un sistema molto molto complesso, e si allunga nello spazio e anche nel tempo. Un sistema che ha bisogno di droga. E porta droga all’interno del ghetto per festini che vengono organizzati e per stranieri. E soprattutto per gli italiani”, spiega Palmisano.
La mafia nigeriana si è alleata con la criminalità garganica
Le minacce sono state inviate da profili falsi e subito cancellati. Sono quindi difficili da rintracciare. Un sistema articolato, sempre secondo il sociologo, che apre anche una questione sicurezza all’interno di Facebook. In ogni caso, assicura, “andrò avanti. Sto lavorando ad un’inchiesta sugli affari della mafia nigeriana dall’Africa all’Europa”. Nel suo primo libro dedicato all’espansione della mafia nigeriana delle asce nere, “The Black Axe” che parte dall’Africa, raggiunge l’Europa e si radica la dove abbiamo una grande concentrazione di essere umani in condizione di esclusione sociale, i ghetti e le baraccopoli. Ghetti in cui continuano a vivere i braccianti. Smantellare questo sistema, aggiunge Palmisano, si rivela difficile per diverse ragioni. “Un po’ perché i caporali sono anche presenti all’interno dei ghetti, un po’ perché il ghetto garantisce una forma di tutela comunitaria in una dimensione territoriale come quella foggiana che tende ad escludere prevalentemente i neri”.