Fuori dagli Sprar, come prevede la legge Salvini, ma anche fuori dai Cas e dai Cara, secondo una “conseguenziale” interpretazione data dai prefetti di tutta Italia che, da qualche giorno, hanno cominciato a riunire i gestori dei centri comunicando loro che i titolari di protezione umanitaria dovranno lasciare anche le strutture di prima accoglienza. Si tratta di migranti regolari, tutti con documenti di identità e permesso di protezione umanitaria, tutti destinati alla strada come altri 40mila, questa la stima fatta dalle associazioni di settore, interessati dai provvedimenti dei prefetti che, chi con data perentoria chi con maggiore elasticità a difesa delle situazioni più vulnerabili, hanno così allargato a dismisura la portata della legge Salvini, di fatto privando di qualsiasi tipo di accoglienza i titolari di protezione umanitaria. E proprio sul decreto sicurezza continua la polemica tra Salvini e Fico.Ieri, dopo il botta e risposta tra la terza carica dello Stato e il vice presidente del Consiglio, sui siti rimbalzava la suggestione che l’inquilino di Montecitorio sia ormai schierato all’opposizione. I vertici del M55 smentiscono, sdrammatizzano e difendono il presidente Fico, ma l’agitazione è alta, nel Movimento e nel governo. Succede al mattino, quando Fico a margine del convegno sui beni comuni all’Accademia dei Lincei accetta di svelare perché non era in aula alla Camera quando i leghisti esultavano per l’approvazione del decreto Sicurezza, vessillo di Salvini: «Se la mia assenza al momento della votazione è stata interpretata come una presa di distanza dal provvedimento? Beh, avete interpretato bene». In sostanza il presidente della Camera fa sapere di non aver presieduto l’assemblea perché si sente in totale disaccordo con la sua maggioranza in occasione di un voto prioritario al quale egli non avrebbe comunque preso parte (in omaggio al principio superpartes). Questa in effetti è una novità istituzionale. In altri tempi un distinguo così netto e politicamente impegnativo si sarebbe risolto con le dimissioni del presidente della Camera. Aspra e diretta la replica di Matteo Salvini. «Chi contesta il decreto Sicurezza non ho capito se lo ha letto — dichiara il leader della Lega a SkyTg24 —. Non capisco dove sia il problema. Allontana delinquenti e aumenta la lotta a mafia, racket e droga». Intervistato dal Corriere della Sera sulle posizioni di Fico il capogruppo del M5S a Montecitorio Francesco Uva assicura «ognuno ha le sue sensibilità, siamo cittadini prestati alla politica. Ma non ci sono fronde, né aree. Oggi si distinguono alcuni su un certo tema, domani si distingueranno altri su un altro tema». Dissidenze variabili? «Io il termine dissidente non lo condivido. Non mi va di marchiare chi la pensa diversamente. Roberto è una grande risorsa, per noi e per l’Italia».