Il progetto di un’Europa unificata, “frutto delle circostanze eccezionali nel nuovo ordine” seguito alla seconda guerra mondiale “è oggi ancora più importante” visto che “i ricordi che ispirarono queste scelte appaiono lontani e irrilevanti, e la razionalità di queste scelte sembra pregiudicata dalla miseria creata dalla grande crisi finanziaria dell’ultimo decennio”. Lo sottolinea il presidente della Bce Mario Draghi nel suo intervento al Sant’Anna di Pisa. “Non importa che si stia uscendo” dalla crisi, aggiunge, visto che “nel resto del mondo il fascino di ricette e regimi illiberali si diffonde” e “a piccoli passi si rientra nella storia”. “E’ per questo che solo continuando il progresso di questo progetto europeo, liberando sì le energie individuali ma anche privilegiando l’equità sociale, che lo salveremo: attraverso le nostre democrazie, ma nell’unità di intenti” conclude il presidente della Bce.