Il Reportage
Parte dal Gargano la lobby dei sindaci dell’Italia rurale. Rappresentano le comunità operose delle Città dell’olio e delle Città del vino, due associazioni in costante crescita che, da Nord a Sud, aggregano un migliaio di Comuni, tra i territori a spiccata tradizione olivicola e quelli del Vigneto Italia. Di recente hanno deciso di unire le forze per praticare una più efficace attività di lobbying, a Roma come a Bruxelles, e tutelare al meglio gli interesse della nostra economia rurale. A partire, per l’appunto, dai due prodotti d’eccellenza della tavola italiana: l’olio e il vino.
L’alleanza è stata siglata in occasione della 47esima Assemblea nazionale delle Città dell’olio, riunita nei giorni scorsi a Carpino, nel foggiano. “Le Città dell’olio e del vino – spiega Enrico Lupi, presidente della Città dell’olio – esprimono l’eccellenza delle nostre terre e condividono valori e obiettivi comuni di promozione e valorizzazione dei territori rurali. Con i 450 soci delle Città del vino e i nostri 330, rappresentiamo una grande lobby. Autentiche antenne sul territorio, i nostri sindaci sono portatori di aspirazioni, istanze e problematiche. Un battaglione di circa mille soggetti che hanno il diritto di proporsi come interlocutori delle amministrazioni regionali, del governo nazionale e dell’Unione europea”. Per Lupi, il patto firmato tra le due associazione dà il via libera all’organizzazione di una serie di iniziative congiunte che puntano allo sviluppo di un turismo esperienziale e soprattutto destagionalizzato. “Bisogna avvicinare le persone ai territori – aggiunge anche in previsione del 2019, anno dedicato al turismo lento”.
Una sfida anche per Floriano Zambon, presidente delle Città del vino: “L’intesa porterà a una più solida integrazione tra le due associazioni che già condividono esperienze e finalità. Non a caso sono molti i Comuni che aderiscono a entrambe le associazioni. Lavoreremo ancora di più insieme per far sì che gli interlocutori istituzionali, e non solo, abbiano maggiore attenzione per i nostri settori. Penso a norme come quella sull’enoturismo che ha avuto un timido inserimento Finanziaria dell’anno scorso e che deve trasformarsi in misure concrete”.
Punta le sue carte su uno sviluppo più marcato del turismo enogastronomico esperenziale il sindaco di Carpino, Rocco Di Brina. Un’opportunità che può coinvolgere anche i Comuni vicini che affacciano sul Lago di Varano, da Ischitella a Cagnano.
Un’occasione per lasciarsi alle spalle un anno segnato, in Puglia, dal maltempo, che ha messo in ginocchio gran parte degli agricoltori, e ripartire.