Politica interna
Manovra, le reazioni della politica. Dopo i due mesi di trattative snervanti con Bruxelles, la manovra arriva in Senato e scoppia il caos con la Commissione Bilancio costretta ad abbandonare i lavori dopo 6 giorni senza un voto. Il dem Andrea Marcucci è durissimo: “Abbandoniamo la Commissione dopo sei giorni di prese in giro. Non abbiamo mai discusso né votato alcun emendamento. È la prima volta nella storia della Repubblica. È una vergogna e un’umiliazione per il Parlamento”. Dura anche Emma Bonino (+Europa): “Ho la forte tentazione di non partecipare al voto. Non mi capita mai, ma questa è una grave ferita alla democrazia”. Nel merito della legge di bilancio poi, forti critiche da Forza Italia: oggi alle 11, in Sala Nassiriya, il gruppo del Senato terrà una conferenza stampa per spiegare la propria opposizione alla Legge di Bilancio sotto la direzione di Anna Maria Bernini e di Lucio Malan. L’allarme verrà lanciato soprattutto sulla riduzione degli investimenti per 4,2 miliardi e sulle clausole di salvaguardia posticipate. Netto anche il giudizio del presidente di Confindustria Boccia: “Anche se approvata da Bruxelles la manovra resta squilibrata dal lato della domanda mentre l’intero mondo delle imprese, quello che si è ritrovato a Torino e poi ai tavoli convocati in rapida successione da Salvini e Di Maio, chiede infrastrutture e provvedimenti per la crescita come condizioni per creare lavoro”; mentre il senatore Monti sostiene che “nessuna manovra ha mai subito una dettatura del genere da Bruxelles”. Tra le fila del governo invece Matteo Salvini si augura che il Senato riesca a votare la manovra “entro venerdì e ad approvarla entro Natale”, mentre Luigi Di Maio mostra su un foglietto scritto a mano i risultati raggiunti e spiega di non rinnegare affatto il giubilo sul balcone di Palazzo Chigi, dove festeggiava un deficit del 2,4 che poi è stato costretto a cambiare.
Autonomie. Tensione nel governo sulla questione delle autonomia delle regioni del nord: “Ora arriva in consiglio dei ministri la bozza di autonomia di Lombardia e Veneto e per noi sono questioni di esistenza del governo stesso. Come noi votiamo il reddito di cittadinanza, da loro ci aspettiamo che votino questa norma”, dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, provocando nervosismo nel M5S, che non vede di buon grado l’accelerazione imposta dalla Lega in Consiglio dei ministri. Qualunque tentativo grillino di mettersi di traverso sarebbe vissuto come una provocazione da parte leghista, forte del fatto che il tema è stato messo nero su bianco nel contratto di governo. Eppure, tra i ministri grillini, la firma di Conte non è data per scontata. Perlomeno non oggi: magari il premier vorrà attendere qualche giorno, o qualche settimana in più, prima di mettere in moto un processo irreversibile.
Politica estera
Russia. Nella conferenza stampa fiume di fine anno, Vladimir Putin ha lanciato messaggio poco rassicuranti ad amici e nemici sulla scena internazionale. A partire dall’affermazione sui crescenti rischi di una spaventosa catastrofe nucleare, la cui eventualità è resa meno remota dall’orientamento americano verso l’uscita dall’Inf (il trattato del 1987 che regola le Intermediate-Range Nuclear Forces) e il rifiuto di Washington di negoziare sul rinnovo di un altro trattato, il New Start, in scadenza nel 2021. “Stiamo in sostanza assistendo al crollo dell’ordine internazionale del controllo degli armamenti e (all’inizio) di una nuova corsa (alle armi nucleari)”, ha detto Putin, che ha comunque indicato di sperare ancora di poter incontrare di nuovo Donald Trump, così come ha dato un cauto benvenuto alla notizia dell’annuncio del ritiro delle truppe statunitensi dalla Siria. Rispondendo poi a una domanda sull’ultimo scontro con l’Ucraina, Putin ha ricordato come fino a pochi mesi fa nello stretto di Kerch le navi di Kiev, anche quelle militari, passassero senza problemi, informando i russi e venendo guidate; fino a quella che viene definita “provocazione”, lo scorso 25 novembre.
Terrorismo. funerali di Antonio Megalizzi a Trento; il giovane giornalista vittima dell’attentato di Strasburgo dello scorso 11 dicembre. Sono centinaia i ragazzi con lo zainetto dei libri sulle spalle, come se oggi fossero tutti fratelli e sosia di “Antonio l’europeo”. Tengono la bandiera blu con le stelle dell’Unione tra le mani e la portano anche nella cattedrale di una città di montagna, da sempre ponte tra religioni e popoli del continente. L’addio al ventinovenne si consuma senza un sola parola di odio, odi vendetta. Funerali solenni e di Stato, in eurovisione Rai. Intanto si fa luce sul tragico destino di Louisa Vesterdaager Jespersen, 24enne danese, e di Maren Ueland, 28 anni, norvegese, rapite e uccise in Marocco. Poche ore dopo l’omicidio, in Rete ha cominciato a circolare il video dell’esecuzione. Si sentono le urla, una voce maschile che dice: “Questo è per i nostri fratelli di Hajin”, l’ultima roccaforte siriana dell’Isis caduta due giorni fa nelle mani dei curdi. Altri due video diffusi in rete ieri mostrano i quattro sospettati dell’omicidio giurare fedeltà all’Isis. Non ci sono conferme ufficiali né rivendicazioni, ma le autorità marocchine lavorano soprattutto sulla pista terroristica.
Economia e Finanza
Manovra. Il testo della manovra è approdato ieri sera al Senato tra le proteste delle opposizioni, che hanno abbandonato la Commissione bilancio dove non è stato approvato alcun articolo. Oggi pomeriggio il Governo ricorrerà alla “blindatura” sul maxiemendamento dopo l’intesa raggiunta con Bruxelles. La fiducia sarà votata a tarda notte con un possibile e atteso via libera alla versione corretta del Ddl di Bilancio. Se i tempi saranno rispettati la Camera potrà procedere all’approvazione definitiva anche nella giornata di domenica. Tra i principali punti già emersi: le nuove clausole di salvaguardia per 2020/2021 da 23/28 miliardi. Ridotto lo stanziamento del reddito di cittadinanza, da chiarire l’entità dell’assegno. Ha resistito l’aumento da 282 a 500 euro dei trattamenti per gli “inabili al lavoro”. II costo stimato è di 1,5 miliardi. Si ribadisce la volontà di tagliare i fondi all’editoria, così come il mezzo miliardo di tagli alle spese militari. Attesa per la norma che dovrebbe permettere, in via sperimentale truffati dalle banche per un triennio, il pensionamento a quota 100. Esentati per 15 anni gli stabilimenti balneari dalla direttiva europea Bolkesten, mentre è confermato il taglio alle pensioni d’oro, ma con un intervento limitato a 5 anno e non strutturale. Aumentate le pensioni minime di invalidità, aumentato il fondo per la ricerca, mentre cade per mancanze di coperture l’emendamento M5S che aumentava il taglio dell’Imu sui capannoni al 50%. E ancora, la stangata sulle pensioni basse ed alte arriva a 2,5 miliardi in tre anni, c’è il rischio di aumento Iva di 3,5 punti nel 2020, arrivano più tasse e tagli agli investimenti. Tre verifiche sui conti pubblici, vengono fissate nel nuovo testo: ad aprile, in concomitanza con il nuovo Den, a luglio per decidere la sorte dei 2 miliardi di spese dei ministeri “congelati” in attesa di verificare che il rapporto deficit-Pil non dia segni di sfondare il 2,04 per cento; infine a settembre in concomitanza con la nuova “Finanziaria”.
Nomine. L’Antitrust ha finalmente un nuovo presidente, scelto per la prima volta con un processo di selezione. È Roberto Rustichelli, attuale presidente del tribunale delle imprese e presidente di sezione della commissione tributaria provinciale di Napoli. L’annuncio della nomina è stato dato ieri dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati e dal presidente della Camera, Roberto Fico, cui spetta la designazione. “Abbiamo messo in campo una pratica pubblica che prima d’ora non era mai stata possibile”, ha detto Fico, definendola “eccezionale”. Ma se la casella della presidenza Antitrust è andata a dama dopo circa due mesi di vacanza, per l’altra Autorità ancora acefala, la Consob, lo scenario ancora resta aperto. I nomi di alcuni potenziali candidati allo scranno più alto della Commissione si rincorrono da tempo: Marcello Minenna, economista e alto dirigente Consob, candidato dai Cinque Stelle, ma sarebbero in lizza anche l’economista Donato Masciandaro, secondo alcuni caldeggiato soprattutto da Giorgetti, mentre Magda Bianco, titolare del Servizio Tutela dei clienti e antiriciclaggio della Banca d’Italia, potrebbe godere le simpatie del premier Giuseppe Conte. Nel toto-nomine è comparso anche Alberto Dall’Acqua, della Sda Bocconi.