Giuseppe Conte arriva alla sua prima conferenza stampa di fine anno confortato dall’esito positivo delle trattative con l’Europa ma deve mediare tra posizioni distanti e complesse e finisce per inciampare in qualche gaffe, che obbligano la Comunicazione a precisare. Conte rivendica risultati raggiunti, nega che la manovra sia stata dettata da Bruxelles e non esclude né tagliando del contratto né rimpasto di governo. Quanto al primo, spiega che potrebbe essere utile «per vedere cosa fare meglio e inserire nuove misure». Il rimpasto, parola dal sapore antico, viene preso in considerazione come «periodo ipotetico del terzo, quarto o quinto grado». Se fosse prospettato – spiega il premier – lo valuteremo: <Spero sia condiviso, che non destabilizzi. Ma siamo nel periodo ipotetico del terzo, quarto grado>. Sembra un “forse”, ma a correggere, a dire non se ne parla, arriva un comunicato di Palazzo Chigi.