Christian Solinas, candidato del centrodestra in Sardegna, è il vincitore delle elezioni regionali, sarà lui a governare l’isola. E’ questo l’esito del voto. La coalizione vincente di centrodestra supera le altre arrivando al 47,7% dei consensi, mentre il centrosinistra, con Massimo Zedda, raccoglie il 33% dei voti. Ultimo arriva lo schieramento dei Cinque Stelle, che rispetto ai dati nazionali di un anno prende decisamente una batosta: il candidato si ferma all’11,2%, la lista al 9,7%, molto al di sotto delle aspettative e delle previsioni. Per il capo del governo, Giuseppe Conte, che commenta dall’Egitto dove si trova per un vertice internazionale, «non cambia nulla, non mi pronuncio sulle valutazioni politiche, in ogni caso direi che non dobbiamo enfatizzare il ruolo di elezioni regionali, non ritengo che dagli esiti potrà derivare una qualche conseguenza sul governo nazionale». Dello stesso parere Luigi Di Maio: «Per il governo non cambia nulla, è inutile che si confronti il dato delle amministrative con le politiche. Spero che per la Sardegna possa cambiare qualcosa ma se governano queste ammucchiate è un po’ difficile. Se si guarda agli altri partiti il M5S è in linea con tutte le forze politiche. Il tema, quindi, sono le ammucchiate delle liste civiche. Per la prima volta nella storia della Regione Sardegna entriamo con diversi consiglieri. Per noi è un dato importante perché prima non c’eravamo. Il M5S è vivo e vegeto e va avanti». Anche Salvini, che esulta per la vittoria sulla sinistra, non vede rischi politici. Intervistato da Repubblica afferma: «Io col vecchio centrodestra non tornerò mai, questo deve essere chiaro. Governiamo insieme nelle regioni, nei comuni. Ma finisce lì». «Andavate tutti dietro agli exit poll con la storia del testa a testa. Si è visto, un testa a testa con 15 punti di distacco. Noi tanto, loro poco. Ma poi il Pd è stato sempre sconfitto, sei volte a zero nelle varie tornate amministrative. È l’unica cosa che mi interessi». C’è poi il tracollo M5S e la tempesta che il Movimento torna a scatenare sul ministro Tria. La poltrona del Tesoro che sembra nuovamente vacillare. «Io mi fido sempre di Tria», taglia corto il ministro dell’Interno.