ll boss della camorra di Secondigliano, tra i latitanti più ricercati d’Italia, è stato arrestato ieri da polizia e carabinieri, dopo una lunga latitanza durata quasi 15 anni. Sono venuti in tanti, davanti alla Questura, ad applaudire le forze dell’ordine.
Marco Di Lauro, 38 anni figlio di Paolo Di Lauro, super boss di Secondigliano è stato arrestato in un appartamento di Chiaiano, in via Scaglione. Di Lauro, con la compagna, stavano pranzando. Un piatto di pastasciutta, ha spiegato ha sottolineato il comandante dei Carabinieri. Era disarmato, non ha detto nulla aveva pochi soldi con sé. Prima di lasciare l’appartamento si è preoccupato dei gatti. Un dettaglio raccontato nella conferenza stampa.
La zona di Chiaiano era sotto osservazione da parte delle forze dell’ordine da tempo. Intercettazioni e pedinamenti. un lavoro di intelligence, hanno spiegato i vertici delle forze dell’ordine.
Marco Di Lauro è il secondo supera Il latitante più ricercato d’Italia, dopo Matteo Messina Denaro. Lo hanno cercato in Sudamerica, in Asia, in Europa. E invece era nella sua Napoli, a pochi passi dalla sua Secondigliano, proprio come il padre Paolo, arrestato proprio nel quartiere di Secondigliano e adesso in carcere.
La famiglia Di Lauro è legata alla sanguinosa faida di Scampia, tra il 2003-2005, con la lotta con gli scissionisti degli Amato-Pagano per il controllo delle piazze di spaccio. Una guerra di camorra con tante vittime Innocenti, come Attilio Romanò e almeno settanta morti.
Erano le 16 e 41 quando l’agenzia Ansa ha battuto la notizia dell’arresto del boss Marco di Lauro, con il primo commento del Ministro dell’Interno Matteo Salvini: nessuna tregua ai criminali – ha detto il ministro – facendo i complimenti alle forze dell’ordine. Ancora una volta nessuno può pensare di sfuggire alla giustizia italiana, ha scritto su Facebook il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, L’arresto di Marco Di Lauro è una vittoria dello Stato, ha commentato il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra. Questo arresto riconsegna sempre più fiducia nella democrazia e nelle sue leggi per affermare il principio della legalità, ha aggiunto il sindaco di Napoli Luigi De magistris che ha detto: “La lotta alla camorra è al centro dell’azione dello Stato nella nostra città”. Soddisfazione anche da parte dell’Associazione Nazionale funzionari di polizia. Il rapporto di collaborazione e lo scambio di informazioni tra tutte le forze dell’ordine è un valore aggiunto nella lotta alle diverse forme di criminalità organizzata, eversiva e terrorista.