Una torre di acciaio di 36 metri che incombe sulle abitazioni, l’incubo elettromagnetismo che allarma le famiglie a Potenza. In Contrada Botte, abitanti, associazioni e ambientalisti sono stati ieri in strada per un sit-in contro l’installazione di un maxi ripetitore di telefonia mobile.
La struttura è stata realizzata l’estate scorsa, ma le opere non sono completate perché il comune ha ordinato la sospensione dei lavori. Non sarebbero state rispettate le distanze dalla vicinissima strada provinciale e non sarebbero state autorizzate le attività di scavo per l’elettrodotto.
La società titolare dell’impianto la TIM ha proposto ricorso al TAR, e l’udienza è fissata per mercoledì prossimo. La distanza dalla strada provinciale è di soli 10 metri mentre quella prevista, a norma di legge w dal codice della strada per manufatti questo tipo, è di 20 metri.
La protesta è fondata sul diritto alla salute e alla tutela delle numerose famiglie che abitano in questa Contrada. Tutela anche del territorio e difesa contro l’elettrosmog. “Ci sono numerosi studi che evidenziano la pericolosità dell’elettromagnetismo”, spiegano i cittadini della zona. Alla protesta hanno partecipato l’associazione culturale via della Botte, terra mia Lucania, i residenti di Contrada Torretta e l’associazione genitori consapevoli. Presenti alcuni amministratori e consiglieri comunali e regionali. Il Comune ha proposto alla TIM di delocalizzare l’antenna in un sito più sicuro e distante dalle abitazioni. Ma non è ancora arrivata alcuna risposta.