Verrà interrogato oggi l’assessore regionale siciliano alla Pubblica istruzione Riberto Lagalla, indagato nell’ambito del’inchiesta sulla loggia segreta scoperta a Trapani che ha portato ieri all’arresto di 27 persone, tra cui due ex deputati regionali. Lagalla è stato raggiunto da un avviso di garanzia per abuso d’ufficio. Secondo la ricostruzione della procura di Trapani, l’ex rettore dell’Università di Palermo avrebbe avuto un ruolo nella concessione di una borsa di studio alla figlia di uno dei professionisti arrestati, Rosario Orlando. Ieri Lagalla, dopo avere appreso dell’inchiesta a suo carico, ha commentato: “Prendo atto che, nell’ambito di un’indagine per reati associativi ed altre ipotesi di reato, tra le quali corruzione e appartenenza alla massoneria, che non mi vedono in alcun modo coinvolto, la procura della Repubblica di Trapani mi ha dato comunicazione di un solo addebito relativo alla fattispecie di abuso d’ufficio. La contestazione, risalente a fatti del 2015, riguarderebbe la mia precedente funzione di rettore dell’Universita’ di Palermo”. “Restando, ovviamente, a completa disposizione della magistratura, mi sorregge la serena coscienza di avere sempre ispirato le mie azioni istituzionali a criteri di correttezza e rispetto della legge, nell’esclusivo interesse della cosa pubblica. Per tale ragione e nella certezza che la circostanza potra’ essere ampiamente chiarita nel corso dell’attività istruttoria, mi dichiaro assolutamente sereno e fiducioso nella rapida soluzione della vicenda”, ha concluso.