La prima domenica di quaresima ha luogo la «rottura della pentola». Si appendono una o più pentole, che contengono bombons, piccoli lavori donneschi, fiori, o anche un uccello, sabbia, acqua o anche niente, a un cordoneche va fino al tetto, e i vari membri della compagnia uno dopo l’altro devono avvicinarsi con gli occhi bendati e battervi sopra col bastone.
Il fortunato guadagna una bella borsa, lo sfortunato che non riesce riceve dai frantumi acqua o sabbia sulla testa. Molti pongono anche la pentola sul pavimento e, perché il colpo riesca più difficile, chi colpisce si deve voltare alcune volte, prima di gettarsi sulla pentola.
Al principio della quaresima il popolo appende un limone o un arancio con sei penne, e un po’ più in alto un, piccolo pupazzo, sulla porta di casa. Ogni settimana si toglie una penna, e la domenica di Pasqua il pupazzo si fa scoppiare per aria con la polvere. Inoltre una bambola delle dimensioni di una robusta persona di donna viene sospesa sulla piazza Pennino, e a metà quaresima tra gran giubilo di popolo fatta a pezzi.
“Vita popolare a. Napoli nell’età romantica, Karl August Mayer”
Le altre puntate.
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