“Ho voluto dare un contributo fattivo in termini di idee e contenuti per riempire un decreto che, come è noto, è vacante di soluzioni ad ogni livello”. Così il senatore Dario Stefàno, vicepresidente Dem a Palazzo Madama, a proposito del decreto emergenze agricole che è stato calendarizzato alla Camera dei Deputati.
“Questo decreto voluto dal Governo è un abbaglio, può solo essere migliorato dalla discussione parlamentare. Per questo motivo – continua – ho contribuito, insieme ai colleghi della Camera, ad elaborare degli spunti per arricchire e qualificare l’attività emendativa”.
“L’ambizione è quella di sburocratizzare, in deroga alla legge 104/2004 e ai vincoli paesaggistici, l’autorizzazione all’espianto, di eliminare le analisi di laboratorio per l’individuazione della presenza del batterio in area infetta. Occorre puntare anche alla riconversione degli impianti da destinare all’attività di deposito, lavorazione e trasformazione della legna, aiutando le aziende con contributi a fondo perduto commisurati al valore di rottamazione degli impianti esistenti, con l’acquisto di beni strumentali da destinare a progetti di riconversione. È poi necessario prevedere l’esenzione delle imposte municipali sugli immobili e, soprattutto, impegnare una dotazione finanziaria, pari a 50 milioni all’anno per i prossimi 5 anni, per ristorare i proprietari conduttori o detentori di terreni a qualsiasi titolo ricadenti nelle aree dichiarate infette”.
“Proviamo a vedere – conclude Stefàno – quanto il governo ci tiene alla Puglia e all’olivicoltura italiana. La loro attenzione a queste proposte sarà la cartina al tornasole”.