La Francia vuole tagliare l’insegna – mento della lingua italiana nelle scuole. Macron ha dimezzato i posti messi a concorso per insegnare l’italiano. Una scelta che poco avrebbe a che fare con i risparmi. Secondo Jean-Luc Nardone, presidente degli italianisti francesi, si tratta di una rappresaglia politica: «Tutto è iniziato a settembre. È casuale? », riferendosi a blocchi navali di Salvini. «L’insegnamento dell’italiano Oltralpe rischia di deperire in maniera grave a causa delle scelte del governo».
Così docenti francesi e intellettuali italiani hanno firmato un appello per il ripristino delle cattedre: tra loro gli scrittori Andrea Camilleri, Gianni Biondillo e Antonio Moresco, l’attore Ascanio Celestini e la regista Emma Dante, gli storici Luciano Canfora e Carlo Ginzburg, gli studiosi di linguistica Paolo Fabbri e Raffaele Simone. Il documento parla di una «caduta senza precedenti» dei posti messi a concorso. Per il canale dell’Agrégation, che consente di insegnare nei licei, i posti si sono dimezzati e per il 2019 sono soltanto
cinque. Per il Capes, che abilita alla docenza nelle scuole medie, si è passati da 28 a 16, mentre i posti, ricorda il documento, «erano ancora 35 nel 2016, 2015, 2014, e 64 nel 2013»