Un manoscritto autografo del filosofo, fisico e matematico inglese Isaac Newton (1642-1726), datato intorno al 1710, in cui lo scienziato che formulò la legge di gravitazione universale esplorava la natura di Dio, è stato venduto ieri sera dalla casa Bonhams a New York per 106.325 dollari (93.794 euro). L’autografo in lingua inglese è scritto su entrambi i lati di 4 pagine, per un totale di circa 2.260 parole, e risulta ampiamente rielaborato, sottolineato e modificato. Il manoscritto dopo la morte di Newton passò alla nipote Catherine Barton (1679-1739) e per la sua discendenza fu venduto all’asta da Sotheby’s a Londra nel luglio 1936 al librario antiquario londinese Emmanuel Fabius. “In principio era la Parola…” Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni, Newton, in una riflessione metafisica, contemplando la Parola divina al centro della Creazione, indagava sulla sua preesistenza e sulla sua immanenza (“incarnazione”), tracciando mistici parallelismi con la Cabala e altre fonti religiose.
Newton considerava i suoi studi teologici “un dovere del momento più grande” e questo manoscritto mostra lo scienziato nel suo impegno più “doveroso”, l’esplorazione di un testo fondamentale del pensiero cristiano, il prologo del Vangelo di Giovanni (1: 1-5), cercando di determinare come Cristo si possa dire Dio. Ricorrendo agli studi di filosofia, Newton analizzava le opinioni su Cristo delle prime sette cristiane, anche eretiche del IV secolo, e cerca di collegarle alle dottrine cabalistiche di Sephirot e Adam Kadmon (“Trascendente Man”). Affermando nel paragrafo conclusivo che “questo stato della Chiesa primitiva ci spiega il vero significato dell’inizio del Vangelo di Giovanni”, Newton procedeva ad articolare la sua comprensione di “In principio era la Parola …”, affermando esplicitamente la sua definizione di Dio.