Si definisce psico-filosofo, ossia uno studioso al confine tra psicologia e filosofia e degli stati modificati di coscienza. Luca Maimone, 46 anni, in relazione intensa con una compagna con la quale ha una figlia di 8 anni, laureato in Filosofia presso l’Università degli studi di Napoli –“L’Orientale”, nutre sin da giovanissimo un forte interesse per l’esplorazione dello “spazio interiore” e per i percorsi di crescita evolutiva della persona. Svolge attività di Gestalt Counselling & breathwork, propone seminari e laboratori su varie tematiche, ha creato il lavoro Lo Zen del Filo Rosso, ossia un metodo basato sulla presenza, il contatto e la sensualità. Ama condividere il suo entusiasmo per la ricerca e la crescita personale, nonché il suo amore per una incredibile avventura chiamata vita. Abbiamo scelto di mettere al sole un suo post dedicato alla cultura afro americana, a commento degli scontri tra polizia e manifestanti che da qualche settimana stanno funestando gli Stati Uniti.
Colei che considero una delle più grandi intellettuali viventi, la studiosa americana di origini italiane (campane e ciociare) Camille Paglia, in “Junk Bonds and Corporate Raiders”, bellissimo saggio di critica al pensiero postrutturalista che ha invaso l’accademia americana, nel difendere la realtà e la potenza dell’individualità contro il tedioso e sterile concetto del soggetto decentrato tanto caro alla postmoderna triade sofista francese (Lacan, Foucalt e Derrida), esalta l’importanza della forte cultura nera nel territorio americano.
Scrive infatti Camille: “Elvis Presley, uno degli uomini più influenti del secolo, ha abbattuto le barriere razziali nel settore della musica, in modo che la mia generazione è stata inondata dal potere, dalla passione e dalla verità emotiva dell’esperienza afroamericana. Aretha Franklin, Levi Stubbs, James Brown, Gladys Knight: queste voci e altre centinaia vengono bruciate nella nostra coscienza.
Gli artisti neri sono il paradigma americano di personalità vivida e vibrante, di drammatica autoaffermazione e grandezza spirituale della voce individuale”. Tutti noi che amiamo la musica, il ritmo e la danza, sappiamo quanto grande è il debito che abbiamo verso l’anima nera dell’America: dal blues dei campi di cotone allo swing delle strade di New Orleans, dal soul al funk dei sobborghi, passando per il rock’n’roll fino ad arrivare al rap, gli artisti di colore con il loro groove e la loro intensità hanno spesso rallegrato le nostre giornate e le nostre vite, arricchendole di magia, tenerezza e passione.
Un terapeuta americano anni fa affermava, per sottolineare le differenze tra uomo e donna, che i pianeti di provenienza fossero diversi, gli uomini discenderebbero da Marte, le donne da Venere. Per quanto simpatica questa metafora, non è reale, poiché la verità è che gli uomini vengono dall’Africa e le donne vengono dall’Africa. In ognuno di noi pulsa un cuore che, risvegliato, ha un ritmo nero e antico.
A cura di Maria Cava