Lo strascico lasciato dal Covid, soprattutto nei casi più gravi, non riguarda soltanto il tono muscolare e l’apparato respiratorio – Scrive Maria Sorbi sul Giornale – Colpisce anche il cervello, con problemi neurologici per cui serve una fitta riabilitazione per tre o sei mesi. E con disagi a livello psichico che si trascinano anche quando il paziente riesce a tornare a casa. Se ne sono accorti imedici del SanRaffaele diMilano, dove è stato creato il primo reparto di riabilitazione per i pazienti Covid ancora infettivi. E bisognosi di cure di ampio respiro rispetto a quelle salva vita della terapia intensiva.
L’80% dei pazienti – per la maggior parte over 70 – ha manifestato deficit neurologici e cognitivi, dalla perdita di memoria alle difficoltà a concentrarsi o amantenere l’attenzione. «Questo è dovuto alla scarsa ossigenazione durante la fase acuta della malattia – spiega Sandro Iannaccone, direttore del dipartimento di Riabilitazione dell’Irccs San Raffaele- Per di più la terapia intensiva crea disorientamento nei pazienti, perché non permette di distinguere il giorno dalla notte. Per questo è fondamentale un percorso di riabilitazione, per recuperare le funzionalità.