di ANTONELLA CATRAMBONE
“In questo contesto di feste imminenti e di spensieratezza e nel silenzio generale, a Roma, si consuma il delitto dell’ammodernamento del 3° Megalotto della Nuova S.S.106. Una morte voluta per la verità da molti che purtroppo non vedrà alcuna resurrezione. Come non vedranno alcuna resurrezione le migliaia di vittime della famigerata “strada della morte”, la strada più pericolosa d’Italia, la cui memoria in questo modo è stata tristemente disonorata”. Questa è la pesante denuncia che il presidente dell’Associazione “Basta Vittime sulla Strada 106”, Fabio Pugliese, rivolge a media, cittadini e politici calabresi affinchè prendano coscienza di quanto sta accadendo nel silenzio più totale.
“Poco meno di 1,5 miliardi di euro prenderanno il volo nelle prossime settimane chissà verso quale grande infrastruttura del Nord o del Centro Italia perché, in Calabria è noto, le infrastrutture non sono desiderate”. Non si conosco i motivi di questa scelta avvenuta proprio in un momento in cui si assiste al completamento della nuova Strada Statale 106 Sibari-Roseto. Pugliese ricorda che il 3° Megalotto della S.S.106 in Calabria non arrivò al CIPE né in gennaio, né in febbraio né a marzo 2015 perché non annoverata tra quelle grandi opere intrise da corruttele e non era “spinta” (o non stava a cuore), da quei poteri forti che ne rivendicavano la realizzazione urgente. La denuncia è forte: si assiste ad una sottrazione di fondi ai danni del Sud e ad un’opera incompiuta.
“Quello che ormai è accaduto, in verità, è che c’è stato chi ha voluto cogliere la palla al balzo per strappare al Sud ed alla Calabria qualcosa che gli spettava per portarlo altrove ed è accaduto anche che i calabresi, come sempre storicamente è avvenuto, non hanno mosso un dito per difendere l’interesse generale di questa terra”. Pugliese non crede il progetto sia stato sottratto al CIPE con lo scopo di essere riesaminato ma teme che ci sia un’idea ben precisa. Noi vorremmo sapere quale!