Alberta Levi Temin ha attraversato da protagonista fin dalla giovinezza gli orrori dell’antisemitismo e dell’intolleranza del regime nazi-fascista in Italia e in Europa sapendo reagire a testa alta. Ha contribuito poi, nella sua maturità, come testimone attiva e instancabile tra i giovani, le scuole e l’opinione pubblica a raccontare in maniera lucida la storia contemporanea, battendosi contro idee di revisionismo e promuovendo gli ideali di fratellanza e dialogo, fino alla sua fine avvenuta nello scorso settembre.
È apparso doveroso inaugurare, mercoledì 8 febbraio dalle 15 alle 19 nella sede della Fondazione Valenzi nel Maschio Angioino, il corso di formazione “Didattica della Shoah: una pluralità di approcci” per gli insegnanti di ogni ordine e grado commemorandola ma soprattutto traendo insegnamento dal suo impegno instancabile di testimone e dalla sua narrazione rivolta ai giovani e alle scuole, appunto “L’esempio di Alberta”. La lezione sarà svolta da Miriam Rebhun testimone di seconda generazione, scrittrice e insegnante anch’essa da tempo impegnata su questo fronte.
Il corso, promosso e organizzato dalla Fondazione Valenzi, è svolto in collaborazione con l’ente di formazione ENGIM Nazionale, riconosciuto dal MIUR come soggetto accreditato per la formazione del personale della scuola. Il corso, che sarà in parte svolto in forma laboratoriale, si concentrerà sull’attività formativa, la ricerca didattica e la documentazione di buone pratiche quali metodi per incentivare la professionalità del docente.
La seconda lezione si svolgerà mercoledì 15 febbraio sempre dalle 15 alle 19 nella sede del Maschio Angioino sarà svolta da Gerarda Mirra ed avrà come oggetto “Il racconto del bene: i Giusti e l’etica della responsabilità”