II giorno dopo l’allarme lanciato dalla Ragioneria generale dello Stato, il presidente dell’Inps Tito Boeri ripete il suo no a ogni ipotesi di fermare l’innalzamento dell’età della pensione. Una soglia che, legata per legge alla speranza di vita, dovrebbe arrivare nel 2019 a 67 anni, cinque mesi in più rispetto a ora. «E’ pericolosissimo toccare quel meccanismo» dice Boeri, che conferma la stima di 141 miliardi di euro come aumento di spesa in caso di cancellazione dell’adeguamento. Ma non è solo un problema di tenuta dei conti pubblici. «Le pensioni sarebbero più basse – ribadisce Boeri – quindi questo stop all’aumento progressivo dell’età pensionabile non è neanche nell’interesse dei lavoratori più deboli». In un’intervista l’ex ministra Elsa Fornero spiega perché le pensioni sono di nuovo al centro dell’agenda politica: “Siamo in campagna elettorale e il tema pensioni viene stiracchiato per ottenere voti”, risponde al Foglio. La proposta trasversale, di Damiano e Sacconi, all’ordine del giorno è il blocco dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Un provvedimento che costerebbe decine di miliardi negli anni, ma gli unici allarmi per l’aumento della spesa sono arrivati dai tecnici, il presidente dell’Inps Tito Boeri e la Ragioneria dello stato.