Scioperi vietati in nome del Giubileo. Matteo Renzi, dopo la via crucis subita venerdì dalla Capitale tra targhe alterne e paralisi dei trasporti pubblici, ha deciso il giro di vite. Da martedì prossimo, data del debutto dell’Anno Santo, al 20 novembre del prossimo anno quando papa Francesco chiuderà le celebrazioni giubilari, saranno vietate proteste e agitazioni sindacali in tutti i servizi pubblici essenziali. Proprio ieri l’Autorità di garanzia sugli scioperi presieduta da Roberto Alesse ha infatti pubblicato in Gazzetta ufficiale la delibera con cui ha dichiarato «idoneo» il Protocollo di disciplina degli scioperi sottoscritto dal governo e dai sindacati più rapprese ntativi. Non solo. Alesse, nel dichiarare regolare l’accordo, ne ha esteso l’efficacia alle sigle sindacali minori e a quelle che non avevano firmato il Protocollo. In più, l’Autorità di garanzia ha deciso con la stessa delibe ra di applicare il divieto di sciopero agli altri settori pubblici: dalla sanità ai vigili urbani, dalla raccolta dei rifiuti a tutti gli uffici comunali definiti strategici. «Ciò significa», spiega Alesse, «che se durante il Giubileo qualche sigla sindacale decidesse di indire uno sciopero, que- sto verrà immediatamente dichiarato illegittimo dall’Autorità di garanzia. Se poi questo non dovesse essere revocato, scatterà la precettazione». Non a caso una delle prime telefonate partite da palazzo Chigi ieri di buon mattino ha avuto come destinatario proprio Alesse.