Si torna alla normalità a Bruxelles, gradatamente, fino a lunedì, quando i cittadini potranno riprendere la vita di sempre. Per il momento sono riprese le scuole proprio stamattina, non senza misure precauzionali. Riaprono le linee metropolitane, rimangono chiusi i musei. Insomma, una città che deve fare i conti con il terrorismo nei prossimi mesi, perché lo aveva in casa anche se in questi anni Bruxelles è sempre stata la città simbolo di una integrazione tra culture differenti. Comunità di ogni cultura ed etnia convivono in una civilissima città Europea, dove risiede il Parlamento europeo. “Qua i magrebini, o le zone ad alta percentuale di magrebini sono in tutti i quartieri e in media sono bene integrati, e’ quella la cosa che sconvolge tanti di noi. Poi e’ vero che ci sono delle zone di Molenbeek in cui io non mi sento a mio agio e credo capiti solo li’, non negli altri comuni quindi la questione Molenbeek esiste. I vari governi, a tutti i livelli, hanno chiuso un occhio troppo a lungo. La situazione ora dovra’ cambiare.” Dichiara Annalisa, una napoletana di 40 anni che da più di un decennio vive a Bruxelles. Annalisa è una manager, sposata con un ragazzo di origine austrialiane, e hanno tre figli piccoli. ” Noi come la maggior parte delle famiglie, belghe e non, abitiamo lontano dal centro turistico e dalla Grand Place. Nel nostro quartiere – Ixelles/Uccle – i negozi sono quasi tutti aperti e per strada c’e’ un po’ di gente, ma certo meno del solito.” continua Annalisa.
Da venerdì siete chiusi in casa, o almeno la percezione che abbiamo noi è che non possiate uscire, che la città si sia completamente chiusa:
“Certo la paura c’è, ma la nostra vita non è stata stravolta del tutto, riusciamo ad andare al supermercato, la mia primogenita è andata a giocare da un’amichetta, ci vediamo in casa, stasera aspettiamo amici a cena. Per il resto, nei giorni scorsi abbiamo lavorato da casa, anche perché i bambini non vanno a scuola, per un po’ rinuncerò ai viaggi di lavoro e anche mio marito”
Come avete impiegato il tempo?
“Abbiamo cucinato, giocato ai giochi da tavolo con i bambini, ma non abbiamo rinunciato a dare una parvenza di normalità a quanto stava accadendo.”
L’allerta è ancora massima, ma entro lunedì si torna alla normalità?
“Fino a ieri i trasporti erano quasi tutti bloccati e i negozi nelle zone principali dello shopping (in centro, Porte de Namur, Louise) sono chiusi. Almeno lo erano ieri. Viviamo aspettando le indicazioni su cosa fare, comunque ancora oggi niente scuola per i bambini, sono al liceo francese e seguono le indicazioni dell’Ambasciata. Ma il mercoledì è mezza giornata e mi sono concessa un’altra giornata per tranquillità. Comunque siamo abbastanza tranquilli. Credo che quest’anno rinunceremo al mercato di natale forse. Ma vediamo di giorno in giorno che succede. La vita va avanti, questa e’ la nostra citta’ e piano piano riprenderemo a godercela.”