Un vero e proprio terremoto. L’arresto di Roberto Helg per corruzione ha scosso tutti, dal mondo dell’imprenditoria alla Politica. Tutti conoscevano il presidente della Camera di commercio di Palermo, accusato di aver intascato una tangente da 100mila euro da un ristoratore. E’ stato sempre in prima linea nelle battaglie per la categoria, spesso duro con le varie amministrazioni locali, come lo fu con l’ex sindaco Diego Cammarata (Pdl), pur essendo collocato politicamente nell’alveo del centrodestra.
Da ben 18 anni Helg e’ a capo della Confcommercio di Palermo: proprio dall’associazione, era il 2008, aveva sospeso un commerciante perche’ il suo nome era comparso in un ‘libro-mastro’ trovato al boss Salvatore Lo Piccolo, mentre in un altra inchiesta di mafia, dieci anni prima, lo stesso Helg fu tirato in ballo da alcuni pentiti come uno degli imprenditori che pagava il pizzo ma quell’accuse poi non furono provate. Da nove anni consecutivi Helg guida anche la Camera di commercio del capoluogo siciliano, riuscendo ad avere sempre la meglio sui suoi competitori, in particolare su Confindustria, grazie sempre alla sua qualita’ di tessitore di rapporti. Ruolo che gli ha consentito di sedere nel board della Gesap, la societa’ di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino.
Da imprenditore ha alle spalle una lunga attivita’ nel campo degli articoli da regalo, l’impresa pero’ e’ fallita qualche anno fa. Invano, Helg tento’ di rilanciarla quando provo’, in partnership col gruppo Carrefour ad aprire un grande centro commerciale, in via Castelforte, che non ottenne l’ok dagli uffici comunali. Con lui, da componente della giunta camerale, nel 2005 la Camera di commercio di Palermo fu la prima in Italia ad aprire uno sportello per la legalita’, per assistere gli imprenditori che denunciano usura e richieste di pizzo. Proprio la lotta al racket e’ stato il suo impegno negli ultimi anni, Helg e’ stato tra coloro i quali con un comunicato stampa nei giorni scorsi aveva espresso solidarieta’ ad Antonello Montante, il leader di Confindustria in Sicilia e paladino della lotta al pizzo, indagato per frequentazioni mafiose dalla Procure di Caltanissetta.