All’Antimafia “abbiamo ricevuto tre, quattro segnalazioni su consiglieri comunali” di Catania che “in campagna elettorale, da candidati, avrebbero ottenuto il sostegno di determinati ambienti malavitosi” e “alcuni addirittura parenti e familiari di pregiudicati condannati per reati associativi”. Lo afferma il presidente della Commissione regionale, Nello Musumeci, in un’intervista al quotidiano La Sicilia.
“Non posso dire altro – aggiunge Musumeci – dico questo, senza configurare questa fattispecie in nessuna area politica, per dire che in questa citta’ il voto non e’ sempre frutto di serena meditazione e riflessione, ma anche di piccoli interessi. E che questo voto di scambio sia presente nei quartieri periferici e’ risaputo, ma che possa e debba trovare nella nuova classe dirigente accoliti e propugnatori mi preoccupa tantissimo. Credevo – osserva il presidente dell’Antimafia siciliana – che il ricambio generazionale potesse spazzare via metodi che vanno condannati senza se e senza ma. E quando parlo di voto di scambio non faccio sconti a nessuno”. Musumeci si chiede “come puo’ essere che in questa citta’ alcuni uomini politici riescano a spostare su uno o piu’ candidati fino a cinquemila voti”.
La risposta ipotizzata e’ che a Catania “gli apparati, i ricatti, le minacce, il voto di ritorno sono ancora pratiche vive e molto ben oleate”.