Con blitz lungo tutta la Penisola gli agricoltori della Coldiretti hanno lasciato le campagne per lanciare un SOS alle Istituzioni sui danni provocati dagli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale stimato in quasi 100 milioni di euro nel 2014 senza contare i casi in cui è stata messa in pericolo la vita delle persone.
“Una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali” ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento al confronti a livello territoriale con tutte le Istituzioni regionali, con la richiesta di “interventi urgenti per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole in equilibrio con la natura”. A rischio – precisa Moncalvo – non c’è solo il reddito delle imprese agricole ma anche la sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo. Non mancano peraltro preoccupazioni sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati.
Il confronto con le Amministrazioni regionali, ha l’obiettivo di discutere l’utilità dei provvedimenti di prevenzione e controllo e gli effetti dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura che – sostiene la Coldiretti – coinvolgono le imprese agricole in tutte le Regioni, sia pure con profili diversi in relazione alle diverse condizioni territoriali.
Di fronte al moltiplicarsi dei danni provocati da nutrie, corvi, cinghiali ed altri animali gli agricoltori della Coldiretti chiedono una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio.
E’ stato anche elaborato un documento di base, sul quale si è avviato un proficuo confronto con Legambiente, che costituisce una prima proposta da approfondire e che rappresenta l’avvio di un comune percorso di lavoro per arrivare ad una più efficace e ampia analisi degli interventi finalizzati ad organizzare forme di programmazione di lungo periodo.
Le tipologie di danni alle colture agrarie e agli allevamenti sono ormai di proporzione così rilevante – conclude la Coldiretti – da rendere insufficiente l’accantonamento delle risorse finanziarie regionali, così che occorre rivedere le modalità di distribuzione delle risorse nazionali e regionali al fine di garantire i fondi necessari per coprire i danni stimati.