I commercialisti in Italia sono 118.639, una categoria numerosa, da tempo sotto pressione sia per la crisi economica, data la loro attività a stretto contatto con imprese e imprenditori, sia per il crescente moltiplicarsi
degli adempimenti fiscali, resi più complicati da una digitalizzazione che li vede sempre in prima
linea per fare da ponte tra lo Stato e i contribuenti, siano essi cittadini o aziende. Una professione strategica,
quindi, che troppo spesso non vede riconosciuto il suo ruolo.
Un ruolo che oggi il Consiglio nazionale, nel corso degli Stati generali organizzati in collaborazione con
le Casse di previdenza (Cnpadc e Cr) a Roma presso la Nuvola di Fuksas all’Eur vuole rivendicare attraverso
il “manifesto” della categoria.
Il reddito medio della categoria in media cresce di poco, ed è pari a a 59.429 euro. « Un dato sorprendente — sottolinea Tommaso Di Nardo, della Fondazione nazionale dei commercialisti — è l’aumento dei redditi al Sud (+ 1,5%) e nel Centro Italia (+ 1,1%) mentre calano al Nord (- 0,1%). Il calo evidente, precisa Di Nardo, si concentra nel Nord Ovest (-1,2%) e la crescita maggiore nelle Isole (+1,8%)». In ogni caso è sempre poco più di un terzo rispetto al nord, 30mila rispetto a 80mila.
fonte: Il Sole 24 ore