La Settimana della Cultura d’impresa giunta alla sua XIV edizione, in programma dal 10 al 20 novembre, rappresenta il momento di massima visibilità dell’impegno che Confindustria e l’intero sistema associativo dedica alla valorizzazione del ruolo degli imprenditori nella diffusione di principi e valori che ispirano il loro agire e quello delle loro aziende.
Ogni anno, prendono parte alla Settimana della Cultura circa 80 Associazioni del sistema associativo con eventi che animano tutto il territorio, in collaborazione con le imprese associate. La varietà delle iniziative organizzate dimostra la creatività, la fantasia, l’impegno e l’entusiasmo che le nostre imprese dedicano alla diffusione della cultura di impresa, attraverso il racconto della storia dell’azienda, l’orgoglio, i valori e la cultura che ispirano il lavoro delle persone che ne fanno parte.
La novità di questa edizione è L’Impresa va in scena. L’iniziativa, sviluppata in modo del tutto inedito, è basata sulla collaborazione con alcuni tra i più prestigiosi teatri italiani, in cui si racconteranno in nove città, storie di impresa che testimoniano i valori della cultura imprenditoriale italiana.
Da Milano a Palermo passando da Venezia, Bologna, Firenze, Perugia, Roma,Napoli e Bari, si racconterà alla pubblica opinione la ricchezza valoriale dell’industria italiana ricorrendo ad una modalità semplice e di grande tradizione, quale quella della rappresentazione teatrale.
Il Sistema associativo ha risposto con convinzione ed entusiasmo a questo progetto sperimentale con il quale si intende sviluppare una collaborazione più ampia e strutturata con i principali teatri italiani che rappresentano parte importante della cultura del nostro Paese.
Ci sono due eventi nazionali, Orientagiovani e PMI Day, che già da qualche anno, concorrono al successo della Settimana della Cultura.
L’art. 9 della Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica”. Ciononostante secondo un’elaborazione del Centro Studi di Confindustria “in Italia le politiche dello Stato hanno offerto in passato e continuano a offrire oggi un sostegno diretto alla cultura più basso rispetto a quanto avviene nell’UE15 e nei principali partner europei. La spesa pubblica in cultura e ricreazione è scesa dallo 0,8% del Pil nel 1995 allo 0,7% nel 2012. In rapporto rispetto alla spesa pubblica totale in Italia la spesa in cultura è diminuita nello stesso periodo dall’1,5% all’1,4%, in controtendenza rispetto ai partner europei dove è aumentata o rimasta identica. La Legge di Stabilità 2016 aumenta, in controtendenza rispetto agli esercizi precedenti, le risorse per la cultura a partire dal prossimo anno e prevede l’assunzione di 500 funzionari al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali”.