Sul caso De Magistris e la fuga di notizie sul provvedimento della Cassazione, oggi il Sindaco di Napoli dichiara “Dopo aver letto le anticipazioni di stampa leggiamo finalmente il provvedimento della Cassazione. Sono assolutamente sereno e convinto di portare le ragioni che sono state ritenute fondate dal Tar e dal Consiglio di Stato anche davanti al giudice ordinario. La Corte di Cassazione, infatti, riconosce che la potenziale lesione riguarda un diritto soggettivo del Sindaco quello dell’elettorato passivo che mi è stato sottratto per il periodo della sospensione. Ecco perché dopo… aver avuto ragione davanti alla Magistratura amministrativa sono convinto del fatto che la stessa Magistratura ordinaria non possa che riconoscere il mio diritto-dovere di governare fino alla fine del mio mandato sulla base della volontà popolare. Dopo un periodo di sospensione ci sono stati provvedimenti molto chiari da parte dei massimi organi amministrativi e visto che la Corte Costituzionale è fissata al 20 ottobre e che il danno che mi è stato creato con quel mese di sospensione è stato impagabile e molto grave perché mi ha tolto la possibilità di governare ed ha sottratto ai napoletani la possibilità di avere il proprio sindaco eletto, sono assolutamente persuaso che la magistratura ordinaria mi possa consentire di esercitare le mie funzioni fino alla fine del mandato. Nel frattempo auspico che anche la magistratura penale, in appello, possa, al più presto, riconoscere la profonda ingiustizia che ho subito con la condanna di primo grado”. Ieri la replica di De Magistris è stata immediata sul caso e ha dichiarato alla stampa “Gravi fughe di notizie su Cassazione, anomalie e violazioni di legge sulla mia vicenda. Da ieri abbiamo un nuova procedura di notifica degli atti giudiziari: quello delle “anticipazioni, dei “sembrerebbe” o addirittura di notizie che vengono date per certo a mezzo stampa. Mi chiedete un commento di una cosa che non so…”
A proposito della fuga di notizie e della sospensione, chiedo un parere all’avvocato Raffaele Miele, noto penalista napoletano “Molto grave la fuga di notizie, se di fuga di notizie si tratta e non di bufala giornalistica. Se la decisione della Suprema Corte fosse effettivamente questa, il problema serio sarebbe per l’elezione di De Luca, chi voterebbe un Presidente sospeso? Per De Magistris il problema è relativo, dal momento che il reato è comunque prescritto”. Il Sindaco di Napoli, il 1 ottobre del 2014 fu sospeso con il dispositivo della sentenza di condanna a 1 anno e 3 mesi nel processo Why Not, condite da molte polemiche tra il Ministro Alfano e il Sindaco, un botta e risposta al vetriolo e con il disappunto dell’associazione nazionale dei magistrati. De Magistris non si dimise e fece il Sindaco in strada. Poi la sentenza del Tar e del Consiglio di Stato che diede ragione al Sindaco. Il Sindaco, qualche tempo fa, mi disse durante un’intervista per la voce di new york che “lo strappo della toga è stato terribile io sono uno che ha fatto il magistrato, sognava di farlo per tutta la vita ma mi hanno fermato! Mi hanno strappato alcune inchieste importanti, mi hanno tolto la toga di pm, mi hanno trasferito. Faccio il Sindaco e, in qualche modo, porto avanti gli ideali di giustizia cogliendo l’opportunità che mi è stata offerta in altri luoghi istituzionali. Non sono un magistrato che ha fatto politica durante l’attività di magistrato o perché volontariamente, a un certo punto, non potendo fare il pm, fare le inchieste, ha deciso di fare il politico. Io sono un danneggiato per sempre….”.
La vicenda di De Magistris riguarda anche altri amministratori che si ritrovano a fare i conti con la Legge Severino, con il collega Luigi Roano del Mattino, affrontiamo la questione.
Come commenti questa vicenda?
“Per quanto riguarda la questione della sospensione di questa empasse giudiziaria che tocca moltissimi amministratori italiani nell’applicazione della legge Severino, molto controversa, perché si parla di un abuso di ufficio senza danno territoriale, bisogna sanare. Lo dice la politica, lo dice il Parlamento e lo stesso Renzi che probabilmente, proprio ieri lo ha dichiarato, ci metterà mano, su questa legge.
De Magistris, in qualche modo, rimpiange la toga. Molti lo attaccano sui social e gridano allo scandalo perché non fa nomi. Cosa ne pensi?
“Penso che De Magistris li ha fatti, eccome, i nomi e lui è protagonista sia da Pm che da Sindaco. Per quel che ne so Why Not è la vicenda che lo ha ferito di più, è quella che lo sta mettendo in imbarazzo, per la Legge Severino. Credo che il bersaglio di De Magistris sia stato fondamentalmente Clemente Mastella, l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ha fatto anche nomi e cognomi di altri magistrati ancora in servizio, che l’hanno sottoposto a giudizio. Poi, sai,. io sono un garantista sempre e credo nella legge, se De Magistris ha in mano delle carte per denunciare quali malefatte, che riconosce come tali, contro se stesso, vada in Tribunale e vada a denunciare”.