Diagnosi precoce e terapie personalizzate per ischemie e neoplasie. Biocam, la Campania biotech fa rete e si proietta sul mercato europeo
Innovativi test diagnostici, biofarmaci, cure personalizzate e biomateriali per la costruzione di nuovi ausili a supporto di pazienti neurologici e oncologici, saranno al centro del percorso di internazionalizzazione che l’Aggregazione Pubblico-Privata della Regione Campania “Biocam Scarl” avvierà nel 2016 in Germania e nel Regno Unito
Sviluppare marcatori di nuova generazione per identificare in tempi molto più rapidi rispetto all’attuale scenario diagnostico ischemie, tumori del collo e carcinomi mammari. È con questo obiettivo che Biocam Scarl, Aggregazione pubblico-privata della Regione Campania specializzata nella ricerca e nel trasferimento tecnologico delle biotecnologie applicate alla salute dell’uomo, avvia un percorso di internazionalizzazione delle proprie attività finalizzato a sviluppare ulteriori partnership di ricerca e avviare la produzione industriale di molecole innovative. Nel 2016 il network campano sarà infatti protagonista di una serie di incontri in Germania e Regno Unito, assi strategici del mercato farmaceutico europeo e sedi dei più importanti cluster biotecnologici in termini di brevetti depositati e di addetti alla ricerca. Attraverso meeting, tavole rotonde e workshop focalizzati su biofarmaci, biomarker e biomateriali, Biocam punterà ad accelerare la propria attività di ricerca e sviluppo per inaugurare nuove strategie terapeutiche contro l’ictus cerebrale e alcune neoplasie, in particolare i carcinomi della testa e del collo ed i carcinomi mammari multifarmacoresistenti.
Il network: atenei, centri di ricerca e imprese
Nata nel 2012 e coordinata dalla Divisione di Farmacologia del Dipartimento di Neuroscienze della “Federico II” di Napoli, Biocam raggruppa quattro organismi di ricerca (le Università di Napoli “Federico II” e di Salerno; il Centro Regionale di Competenza – CRdC Tecnologie S.c. a r.l. e il Ceinge – Biotecnologie Avanzate) e otto realtà industriali (Angelantoni Life Science Srl., Bio-ker Srl, Merigen Research Srl, Pierrel SpA, Neatec Spa, Neatech.It Srl, S.D.N. Spa, San Raffaele la Pisana Spa).
Al terzo posto nello scenario europeo, proprio dopo Germania e Regno Unito, l’industria biotech italiana negli ultimi anni è stato uno dei pochissimi settori in controtendenza facendo registrare, a differenza di altri settori industriali, un trend positivo di fatturati, brevetti depositati e occupazione (fonte YE 2014). “Con le prossime missioni programmate in Germania e nel Regno Unito – spiega Lucio Annunziato, direttore scientifico di Biocam – Biocam punterà a sostenere e rafforzare questo trend facendo leva sulle eccellenze della ricerca campana e valorizzando, in particolare, il lavoro svolto sui test diagnostici. La diagnosi precoce per patologie neurodegenerative, oncologiche e iatrogene è una sfida ambiziosa ma alla portata del sistema di competenze e conoscenze che questo territorio è in grado di esprimere”.
Industria biotech, sei linee di ricerca per colmare i gap della Campania
La peculiarità dell’aggregazione pubblico-privata “Biocam” è quella di indirizzare le proprie attività verso la produzione di prodotti innovativi in settori nei quali le attività industriali della regione Campania sono carenti. In particolare, “Biocam” condurrà allo sviluppo industriale:
- Nuovi kit diagnostici per biomarker predittivi di patologie per le quali non si dispone ancora di indicatori attendibili e riproducibili nelle numerose patologie neurodegenerative e nelle neoplasie farmaco-resistenti;
- Farmaci per l’ischemia cerebrale e per le malattie neurodegenerative, per le quali non esistono oggi terapie valide, attraverso tecniche di ingegneria ricombinante e sintesi di composti eterociclici;
- Farmaci biotecnologici ed eterociclici per il trattamento di neoplasie multi-farmacoresistenti;
- Sistemi di tracciabilità delle procedure operative standard nei processi di raccolta e conservazione dei campioni tissutali ed umorali destinati a bio-banche e nuovi sistemi di crioconservazione “intelligente”;
- Biomateriali e sistemi cellulari per la rigenerazione di tessuti asportati a seguito di chirurgia demolitiva nei tumori del distretto testa-collo;
- Presidi sanitari “intelligenti” per pazienti affetti da malattie neurodegenerative che superino i limiti di quelli attuali e, anche grazie al contributo di alte tecnologie elettroniche ed informatiche, aumentino significativamente l’autonomia del disabile.
“In nessuno dei casi elencati – conclude il direttore scientifico di Biocam Scarl Lucio Annunziato – esistono alternative già commercializzate e, pertanto, i prodotti sviluppati dall’aggregazione Biocam, una volta commercializzati, potranno incidere significativamente non solo sul mercato nazionale ma anche su quello internazionale. Ciò potrà comportare significative ricadute economiche per il territorio”.