La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 18 anni di reclusione per Paolo Pietropaolo, accusato di aver dato fuoco alla ex compagna Carla Caiazzo. Confermato, quindi, il verdetto della Corte d’Appello di Napoli: Pietropaolo il primo febbraio del 2016, a Pozzuoli, ha cosparso il corpo di benzina e poi ha dato fuoco alla ex compagna, Carla Caiazzo, all’ottavo mese di gravidanza.
Pietropaolo fugge ma poi viene arrestato dai Carabinieri. La vittima fu soccorsa da un vigilante, che spense le fiamme con un secchio d’acqua. E poi trasportata al centro grandi ustionati del Cardarelli. Qui i medici le salvano la vita e fecero in modo che la bimba venisse alla luce.
Un evento che diede la forza a Carla di lottare energicamente: 40 gli interventi chirurgici ai quali si è dovuta sottoporre in questi anni per cancellare i segni della violenza subita. Allo stesso tempo con la sua associazione “Io rido ancora”, la Caiazzo si è schierata in prima linea nella difesa dei diritti delle donne. Una battaglia supportata anche dal suo legale, l’avvocato Maurizio Zuccaro, che ora, dopo la sentenza della Cassazione, dice. “Giustizia è stata fatta non solo per Carla ma per tutte le donne che quotidianamente sono vittima della violenza bieca di pusillanimi”.