Ben 2 adolescenti su 3 dichiarano di essere attenti alla propria salute fisica e mentale. Secondo 4 ragazzi su 5, inoltre, la ricetta per rimanere in buona salute si compone di un’alimentazione equilibrata, l’attività fisica e i rapporti sociali. Sono questi i risultati emersi dalla ricerca esplorativa realizzata dal Dipartimento di Economia politica e Statistica dell’Università degli Studi di Siena e presentati oggi presso il liceo classico e linguistico Immanuel Kant di Roma, in occasione dell’evento territoriale di Fattore J, il progetto promosso da Fondazione Mondo Digitale e Janssen Italia – azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson – con l’obiettivo di accrescere nelle giovani generazioni la fiducia nei progressi della scienza. L’evento è stato un’occasione di confronto tra gli studenti e la rete multisettoriale del progetto: ben tredici Associazioni Pazienti, due partner scientifici, Università Campus Bio-Medico di Roma e Università di Siena, e tre partner istituzionali, Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), VaccinarSì e Società Italiana di Farmacologia (SIF). Al centro della giornata il ruolo del racconto di cura, fatto di una corretta conoscenza scientifica, per orientare comportamenti responsabili nel rispetto del benessere e della salute di tutti. Quanto l’informazione scientifica (articoli, pareri, opinioni) influenza i comportamenti degli adolescenti nelle scelte di “salute circolare”? Come si costruisce una comunicazione sana e corretta? Si può essere nello stesso tempo empatici e autorevoli? Punto di forza degli eventi territoriali di Fattore J è proporre agli studenti un dialogo aperto con più di punti vista. Al confronto hanno partecipato Elisabetta Durantini, dirigente scolastico del liceo “I. Kant” di Roma; Loretta Mameli, Patient Engagement Lead and Pipeline Execution Lead Italy, Janssen Italia; Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale. Cuore dell’iniziativa sono i confronti diretti che i giovani ambassador hanno con i professionisti della salute. Per la tappa romana, ai giovani ambasciatori territoriali, Tommaso Cocumelli dell’IIS Piaget Diaz di Roma, Laura Malaggese e Romina Capi dell’IIS San Benedetto di Cassino, è stato affidato il compito di guidare una tavola rotonda con Maria Pia Ruggieri, direttrice del Pronto soccorso e Medicina d’urgenza dell’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma, consiglio direttivo di SalutEquità; Daniela Mondatore, direttrice della Scuola civica di alta formazione di CittadinanzAttiva; Luisa Clausi Schettini, direttrice dell’Associazione italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma (AIL) Roma; Felicia Giagnotti, presidente della Fondazione Progetto Itaca. Ha moderato Leonardo Radicchi, presidente dell’Associazione ipertensione polmonare (Aipi). Inoltre, con l’obiettivo di raccontare il dietro le quinte della scienza e della medicina hanno partecipato al dialogo anche alcuni professionisti di Janssen, Emiliano Grassi, Product Manager Neuroscience, e Andrea Casati, Car-T Lead. La ricerca esplorativa, realizzata dal Dipartimento di Economia politica e Statistica della Università degli Studi di Siena, continua a dare voce agli adolescenti. Dopo le prime due ricerche che hanno esplorato i cambiamenti negli stili di vita durante la pandemia e la fiducia nelle istituzioni, la terza indagine tematica esplora come l’informazione scientifica (articoli, pareri, opinioni) influenzi i comportamenti degli adolescenti nelle scelte di “salute circolare”, tenendo conto anche degli atteggiamenti legati ad altri aspetti della sostenibilità integrale, come alimentazione, spreco delle risorse ecc. Dalla ricerca emerge con chiarezza quanto i giovani siano più inclini a modificare i propri comportamenti se esposti a informazioni scientifiche affidabili e verificate, anche se riguardano campi come l’abbigliamento o la moda da sempre rivendicati come spazi di totale autonomia. Una generazione che sta crescendo aperta ai valori della sostenibilità integrale. Sono oltre 9.000 gli studenti di 109 scuole in 16 Regioni che negli scorsi mesi hanno già partecipato alle sessioni formative interattive di Fattore J con le associazioni dei pazienti e gli esperti delle diverse aree terapeutiche, una scelta che si è rivelata vincente per l’autenticità delle storie condivise e la capacità di comunicare con empatia di esperti e medici. I webinar approfondiscono i temi chiave della salute e del benessere in diverse aree terapeutiche (oncologia, ematologia, immunologia, infettivologia, ipertensione arteriosa polmonare e neuroscienze). L’obiettivo anche per la seconda edizione, caratterizzata dallo slogan “Nelle mani della scienza”, è raggiungere attraverso la campagna di comunicazione 100.000 studenti con alcune novità, come le mini-sfide “Science Fact check” per mettere alla prova la capacità degli studenti di verificare le notizie scientifiche. Intanto i giovani ambasciatori si stanno cimentando nella formazione alla pari e nella scrittura collaborativa con medici, pazienti e manager del mondo sanitario del primo “Manifesto della salute”, per sperimentare nuovi paradigmi comunicativi più chiari, empatici e trasparenti in grado di combattere con più efficacia la denutrizione scientifica. Nella foto: Radicchi, Ruggeri, Mandatore e Schettini.