La campagna elettorale rimbomba già in Parlamento. Sul decreto semplificazioni Lega e M5S si sfidano a colpi di emendamenti, a partire dalle trivelle. In commissione Ambiente, sempre in Senato, il partito di Matteo Salvini vota con le opposizioni contro la proposta targata Cinque Stelle di nomina del presidente del Parco nazionale del Circeo. Senza contare l’impasse sulla Tav tutt’altro che superata dopo il rilando del No da parte di Luigi Di Maio. Decisivo sarà il vertice di Conte con i suoi vice previsto stamane a Palazzo Chigi per arrivare a una mediazione che consenta al Governo di sbloccare le partite più urgenti, nomine comprese (Consob e Inps). Un assaggio in vista dell’appuntamento clou con le europee del 26 maggio. In questi quattro mesi entrambi i leader faranno attenzione a non eccedere: la tenuta della maggioranza va salvaguardata, anche a costo di equilibrismi sempre più arditi. Ma la battaglia finale si terrà sul tema dell’Europa che verrà. La strategia della Lega è chiara e punta a destra con l’asse dei sovranisti in chiave alternativa alla grande coalizione tra Ppe e socialisti.
Anche il M5S si presenta come alternativo alle forze tradizionali, ma guarda ai nuovi movimenti anti-establishment su cui fa presa il richiamo della democrazia diretta. Intanto in Sardegna, domenica si voterà per le suppletive di Cagliari per sostituire il deputato velista Andrea Mura (M5S) che si è dimesso dopo le accuse di assenteismo. Ovviamente, l’obiettivo è quello di aggiudicarsi il seggio. Salvini è stato sferzante: «Domenica si elegge un parlamentare: prima ce n’era uno del M55 che ha preso la barca a vela e se ne è andato». Oggi inoltre arriverà in Sardegna anche il fondatore di Forza Italia con fitto calendario di comizi. Inutile che non è previsto alcun incontro con Salvini. Anzi, anche ieri non sono mancate le scintille.