Il Sud ha un primato, ma negativo. Con 45 miliardi di sofferenze bancarie, anche con una base produttiva molto più ridotta, è in linea con il ricco Nord-Est, l’area più dinamica del Paese. Anzi, lo stock di crediti deteriorati è un tantino più alto: 45,808 conto i 45,296 del Triveneto, l’area più dinamica del Paese, dove fallisce appena il 2 per cento delle imprese. LA Campania p al quarto posto in Italia, dieteo Lombardia, Lazio e Veneto.
Ne parla Francesco Pacifico sul Mattino del 9 luglio (pagina 7), riprendendo una stima della Cgia di Mestre, calcolata per il giornale di via Chiatamone su dati della Banca d’Italia.
L’articolo riporta anche giudizi, tra gli altri, dell’economista Massimo Lo Cicero e Gregorio De Felice, capoeconomista di Banca Intesa. A parte la considerazione che la crescita modesta del Mezzogiorno incide molto sul mancato recupero, il primo afferma che “il Sud ha bisogno più del Nord di rinnovare l’offerta bancaria, perché ci sono troppi sportelli e dipendenti e una bassa richiesta di credito”. De Felice vede nella lentezza con cui la giustizia assicura il recupero crediti una delle cause fondamentali dell’alto tasso di sofferenze.