L’assessore Nicola Caputo: “Con ristori veloci e interventi immediati si può eradicare il virus in dodici/ventiquattro mesi“
In serata arriva il plauso delle organizzazioni agricole. La nota dell’assessore Nicola Caputo sui ristori per le aziende che hanno subito i danni della peste suina africana è stata fatta segno di apprezzamento da parte della struttura regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia). Il presidente Raffaele Amore lo dice a chiare lettere in un comunicato diffuso ieri: “La Cia Campania condivide la linea d’azione dell’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo…”. Oggetto del commento è la linea adottata in merito alla crisi determinata dal ritrovamento di cinghiali selvatici affetti da Peste suina africana (Psa) nel Cilento, in provincia di Salerno. Orientamento ribadito in seguito in un incontro con il commissario nazionale all’emergenza Psa, Vincenzo Caputo.
FARE PRESTO
L’intervento della Regione sarà immediato, come è giusto che sia dinanzi al rischio di una diffusione della malattia infettiva. “Partiranno da subito i ristori – dichiara l’assessore Caputo – per le aziende suinicole che si trovano nelle aree infette che macelleranno i suini per autoconsumo. Accantonate anche le risorse per le aziende commerciali”. E poi aggiunge: “Saremo vicini agli allevatori e ai territori per assicurare certezza e rapidità dei ristori, non solo per le aziende suinicole commerciali, ma anche per quelle ad uso familiare”.
ANTICIPARE I TEMPI
Insomma, le risposte sono immediate poiché sono state immediatamente attivate tutte le procedure previste. “Io stesso – rassicura l’assessore – sono in continuo contatto con tutti gli esperti del settore per applicare in modo rigoroso le misure predisposte”. Un intervento a trecentosessanta gradi, non focalizzato solo sui cinghiali. L’assessore sottolinea che “anche grazie al coinvolgimento delle Associazioni dei cacciatori e dell’ENCI con i cani da detection nella ricerca delle carcasse, di riuscire ad uscire da questa emergenza entro 18-24 mesi”. Vale a dire in anticipo rispetto a quanto previsto dallo stesso Commissario straordinario, che ha stimato in 36/60 mesi il tempo necessario per il superamento dell’emergenza.
La necessità di “depopolare” le aziende suinicole dell’area infetta va quindi di pari passo con la necessità di assegnare pronti ristori. “Abbiamo apprezzato – ribadisce il presidente Raffaele Amore – la completezza dell’impostazione data dall’assessore Nicola Caputo sui ristori alle aziende suinicole commerciali ed anche alle aziende familiari, un modello di economia rurale che ha una forte radice nell’entroterra campano. E poi conclude: “Ora attendiamo che seguano i fatti, con il rispetto della tempistica di intervento per eradicare la Psa che come sappiamo è molto insidiosa e va battuta sul tempo”.