Quelli di una volta duravano una eternità. E la generazione dei baby boomers lo ricorda di sicuro. Era l’epoca del telefono con numerazione a rotella (a casa) e a gettone (al bar), poche auto e qualche Vespa a ronzare per strada.
Nel 1962 il contatore dell’energia elettrica era di bachelite. E altamente esposto alle intrusioni: bastava una pellicola di negativo fotografico, per rallentare i giri. Un inganno che pare fosse alquanto diffuso tra gli strati più indigenti.
Era il 1962, poi è arrivata l’epoca del contatore intelligente di prima generazione. L’Enel ha cominciato a installarli nel 2001 e ha completato l’opera nel 2006. Ma dieci anni dopo, ha stabilito l’Authority per l’Energia guidata da Pier Paolo Bortoni, è arrivata l’ora di sostituirli.
La circostanza è ben raccontata su una pagina di QN, quotidiano che da alcuni anni ha riunito le testate Il Giorno, il Resto del Carlino e la Nazione, a pagina 26 dell’edizione del 18 novembre. “Il nuovo contatore 2.0 dell’Enel – scrive Achille Perego – verrà installato in trentadue milioni di case. E’ stato ideato dall’architetto e designer Michele De Lucchi (così come quello del 2001)”. “Sarà in grado di sintetizzare – afferma Livio Gallo, direttore Divisione Globale Infrastrutture e Reti di Enel – la qualità del servizio abilitando lo smart home dei clienti”. In altre parole, sarà possibile una lettura dei consumi ogni 15 minuti e ciò permetterà più efficienti. Si supererà la classica tripartizione di fasce orarie uguali per tutti poiché, grazie alle informazioni fornite, gli operatori del settore potranno personalizzare le offerte.
Sarà possibile inoltre superare l’attuale sistema di fatturazione che calcola i consumi in base a letture stimate. Addio allora alle fatture di conguaglio. Le operazioni cominceranno nel 2017. Vedremo che occorreranno altri 5 anni per completarle.
A.S.