La sentenza della Cassazione parla chiaro: spetta al Tribunale ordinario e non al Tar pronunciarsi sui ricorsi contro la sospensione degli amministratori pubblici. Una decisione che riguarda anche Napoli e la Campania e che potrebbe cambiare lo scenario di Comune e della Regione, in caso di vittoria di Vincenzo De Luca. La sentenza da giorni tiene banco sui giornali e le posizioni su cosa accadrà sono spesso contrapposte segno di una grande confusione, soprattutto per quanto riguarda la Regione. C’è chi sostiene che De Luca potrebbe decadere perchè non avrebbe il tempo di nominare la sua Giunta e il suo vice e chi invece sottolinea che il problema non sussiste. Abbiamo chiesto un parere ad Enrico Soprano, avvocato amministrativista di Napoli: ” Secondo me stanno complicando la questione ad arte – dichiara – De Luca, così come è stato dichiarato, è chiaramente eleggibile e può essere anche eletto. Solo la condanna di terzo grado prevede la decadenza e la sospensione non è un presupposto di incandidabilità. A mio parere, se dovesse essere eletto, a meno che il presidente del Consiglio, non facesse qualche intervento normativo ad hoc, la sua sospensione dalla carica dovrebbe essere immediata. In questo caso, De Luca non avrebbe il tempo di fare la giunta e di nominare il suo vice. A quel punto si può ipotizzare un intervento sostitutivo attraverso la nomina di un commissario”.
Questo eviterebbe nuove elezioni?
“Certamente, secondo me non si va a nuove elezioni. Tenga presente che è la prima volta che ci troviamo di fronte a questo problema. Il commissario potrebbe reggere la Regione fino al ritorno di De Luca. Qualora venisse eletto, e Renzi dichiarasse la sua sospensione subito, De Luca preparerebbe un provvedimento analogo a quello preparato per il Tar, in base all’articolo 700 del codice civile. Ma i tempi della giustizia ordinaria sono un po’ più lunghi e, in quell’arco di tempo interverrebbe il commissario, pronto a restituirgli la Regione una volta pronunciata la sentenza, o dopo diciotto mesi nel caso di conferma della sospensione. Potrebbe essere questa una soluzione giuridica. Ma il mio è solo un parere perchè qualsiasi ipotesi si presta, in questo caso a opinioni contrastanti.”
Passiamo a De Magistris, ha trenta giorni di tempo per preparare il ricorso al Tribunale ordiario e poi?
“Il processo per il quale fu sospsesa la sospensione decretata dal prefetto si dovrà concludere con la dichiarazione di inammissibilità per difetto di giudizio, in poche parole la sospensiva data a De Magostris dal Tar viene meno perchè a pronunciarsi non può essere il Tar. Adesso il sindaco ha trenta giorni di tempo per ricorrere al tribunale ordinario e richiedere un provvedimento analogo a quello richiesto al Tar,, dopo la sentenza, tutto sarebbe come prima, se verrà sospeso le sue funzioni le farà il vicesindaco, dal momento che lui una Giunta ce l’ha.”
Ma qualora venisse sospeso la sua sospensione durerebbe 18 mesi e ormai manca poco alla scadenza elettorale, potrebbe candidarsi di nuovo, e in quel caso cosa succederebbe?
“Si, potrebbe candidarsi e si ripresenterebbe la stessa situazione di De Luca, ma potrebbe essere il quadro normativo ad essere cambiato “