Cassa integrazione per 2mila-2500 lavoratori e nuova norma per l’immunità penale con valenza generale e non limitata all’ex Ilva. In più lo scomputo del canone di affitto (45 milioni a trimestre) per il periodo in cui l’altoforno Afo 2 sarà fermo per adeguamento tecnologico. Oltre questo perimetro il governo al momento non sembra intenzionato a muoversi nel difficile tentativo di riaprire il dialogo con ArcelorMittal. E le prossime ore saranno decisive. Ieri i commissari hanno inviato alla multinazionale una diffida per l’atto di retrocessione dei dipendenti e il prossimo passo potrebbe essere il ricorso cautelare d’urgenza al Tribunale ex articolo 700 per chiedere che l’azienda venga obbligata all’adempimento del contratto. Azione messa in stand by ma che, senza segnale di ridimensionamento delle condizioni dettate da Mittal, potrebbe scattare a brevissimo. Incontro al Quirinale tra Conte e Mattarella. «Dovete sbrigarvi a risolvere la crisi dell’Ilva. Trovate il modo di uscirne in fretta, tenendo insieme il problema dell’occupazione e quello della continuità industriale. Vale per l’acciaieria di Taranto, su cui bisogna che vi concentriate subito, ma anche per Alitalia, Whirpool e le tante altre crisi aziendali aperte. Non possiamo permetterci, sull’onda dell’abbandono di ArcelorMittal, che scatti un effetto sistemico sulle nostre imprese». Ecco la raccomandazione di Sergio Mattarella al premier.