Lo striscione con la scritta “Genny vive” sovrasta la navata della basilica di san Vincenzo alla Sanità. Un altro striscione, con la scritta “Gennaro vive nei nostri cuori che la camorra ha ucciso”, viene strappato dalle mani di Giuliana Di Sarno, presidente della terza Municipalità di Napoli, della quale fa parte il rione Sanità. La Di Sarno voleva farlo esporre. Al termine della cerimonia, che si è svolta in maniera composta e senza alcun momento di tensione e alla quale hanno partecipato centinaia di persone, padre Alex Zanotelli si è soffermato sull’episodio: “E’ stato probabilmente un malinteso, perchè il giorno prima avevamo tutti insieme con i ragazzi deciso di esporre solo lo striscione “Genny vive”, per non trasformare la chiesa in una curva da stadio, con troppi striscioni”. Anche padre Giuseppe Rinaldi interviene sulla vicenda: “Il ragazzo che ha tolto lo striscione dalle mani della Di Sarno non l’ha neanche letto perché si era deciso di tenerne solo uno e i ragazzi hanno rispettato quanto stabilito”. La Di Sarno conferma l’episodio ma precisa che lei non voleva portarlo nella chiesa ma esporlo all’esterno. “Ma quel ragazzo l’ha preso, me l’ha strappato di mano e l’ha fatto sparire”.