Il decreto dignità voluto con grande forza dal vice premier e Ministro del Lavoro Luigi di Maio (M5S) è entrato in vigore il 14 di luglio, e le norme che contiene hanno fatto e continuano a fare molto discutere. Una delle meno discusse, forse, è quella che riguarda un cambiamento radicale nella normativa che riguarda le pubblicità del gioco d’azzardo online. Invece, è una di quelle che cambieranno di più il quadro attuale del paese per le aziende che saranno coinvolte.
Quello che il decreto implementa è un divieto totale della pubblicità delle compagnie di gambling online, o almeno di quelle legali in Italia. Perché, sostengono gli operatori stessi, nei fatti questa norma avvantaggerà gli operatori illegali, che non hanno una licenza AAMS. Nessuno potrà più infatti fare pubblicità sui classici mezzi di informazione di massa, come tv, radio, e giornali, e anche Google ha bloccato gli annunci pubblicitari per gli operatori con licenza AAMS. Pare che non sia così, però, per quelli che la licenza non ce l’hanno, che potrebbero continuare a pubblicizzarsi attraverso gli annunci di Google e di altri motori di ricerca.
A tale proposito Roberto Mancini, caporedattore del portale sul gioco slotmachinegratis.com, ha dichiarato: “Il Decreto Dignità potrebbe nei fatti penalizzare quegli operatori che hanno fino ad oggi rispettato la legge italiana, favorendo invece quelli che non l’hanno fatto. Attendiamo di vedere come Google e altri motori di ricerca decideranno di agire nei confronti dei siti illegali”.
Questo decreto è il primo provvedimento nazionale preso per porre dei freni all’industria del gioco, dopo una serie di disposizioni invece molto favorevoli avvenute negli anni a cavallo tra gli anni ’10. Tuttavia, a livello locale le inversioni di rotta c’erano già state, con provvedimenti presi per limitare soprattutto le slot e le videolottery, le uniche su cui le amministrazioni locali hanno potere, ma anche quelle che hanno un impatto più devastante in termini di spesa e incremento della ludopatia.
Un esempio è quello di Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno, dove il sindaco ha limitato gli orari di attività di questi apparecchi perché funzionino solo tra le 15 e le 23. O di Vallo della Lucania, dove di nuovo slot e VLT sono state limitate non solo per quanto riguarda gli orari, ma anche nel loro posizionamento nel tessuto urbano, per evitare che si trovino vicino a scuole, ospedali e altri luoghi sensibili.