Dietro il disastro della Sardegna – ma il discorso vale per Soverato, Giampilleri, Crotone, Sarno, Genova e i tanti altri in uno dei 6000 Comuni italiani a rischio idrogeologico – c’è soprattutto una grande assente: la prevenzione. In Italia non esiste un piano di difesa del suolo adeguatamente finanziato. Le risorse stanziate per la prevenzione del 2014 sono pari a 30 milioni di euro rispetto ai 360 milioni previsti per riparare i danni causati dai disastri ambientali. Un rapporto di uno a 10. A complicare ulteriormente la situazione anche il fatto che la spesa per il settore e le relative competenze sono distribuite a livello regionale. Che, soprattutto nel Sud, causa vincoli del patto di stabilità, si ritrovano con pochi margini di manovra per programmare gli interventi. In più si muovo in ambiti chiusi, come i confini amministrativi fossero dei confini naturali. Stesso discorso anche per le competenze in materia di pianificazione territoriale e paesistica.